Editoriale

Indice degli editoriali pubblicati nel 2001
e di alcuni editoriali del 1999 e del 2000

16/9/1999
Altri occhi sul lido
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo completo resoconto sui premi, che integra e si affianca al reportage (con ulteriore commento finale) della nostra inviata a Venezia.
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13/12/1999
Sciopero! I giornalisti, gli editori, il web e noi
Questo pezzo, lungo e articolato, rappresenta per noi più che un editoriale, o forse un editoriale "perfetto", un discorso collettivo e vitale, fluito nell'arco di poche ore tra le mailbox di "chi-fa-Expanded-Cinemah". Se avrete la pazienza di leggerlo tutto, scoprirete che non si tratta solo di guaiti autoreferenziali, ma di questioni che mettono in gioco, contemporaneamente, noi e VOI in quanto produttori, fruitori, collaboratori, referenti, colleghi, antagonisti... qualsiasi tipo di rapporto vogliate intrattenere con Expanded Cinemah in futuro.
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5/2/2000
Il rogo dell'indifferenza
UN FILM che dichiara sin dal titolo il luogo d’origine (l’America) e la destinazione prescelta (la bellezza) può permettersi di generare un eroe affatto estraneo (ma solo in apparenza) alla cultura del successo: parliamo del Lester Burnham (cui presta il volto l’attore Kevin Spacey) visto in <American beauty>, personaggio di raro valore simbolico. Richiamandoci ad uno dei più lucidi indagatori del nostro tempo, Hans Magnus Enzensberger, possiamo riconoscere in Lester un "eroe della ritirata" e collocarlo a pieno titolo in una galleria contemporanea di ritratti: perché non è più uno degli eroi di pietra o di bronzo, Napoleone od Alessandro, icone della conquista e del trionfo.
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15/8/2000
Sterminatore di pellicole
Sulla Repubblica di qualche giorno fa c'era un articolo interessante su un documentario che passerà a Venezia, dedicato a un centro di smaltimento della pellicola presente a Milano, presso lo stabilimento Kodak. La pellicola viene sminuzzata tramite ghigiottine e poi inviata a stabilimenti che la trasformano in altra pellicola o in materiali utilizzabili per produrre altri oggetti.
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6/10/2000
"Maledetti pedofili che uccidono i bambini. Ma chi si credono di essere, militari israeliani?"
Discende direttamente dall'esclamazione di Robecchi la constatazione che si vede che ci sono immagini e immagini: nel caso dei primi non si è tenuto conto del voyeurismo dello spettatore grandefratellizzato e sono stati coinvolti i fornitori della dose quotidiana di spettacolo, accomunati nel biasimo con i pedofili; nel secondo invece si è glissato sugli esecutori della violenza e si è potuta mostrare la testa ballonzolante del palestinese agonizzante a cui avevano appena ammazzato il figlio.
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6/10/2000
Quattro tempi. Il motore pubblicitario della RAI
Si sarà accorto, il lettore, magari guardando le acrobazie di Cage e Travolta in <Face/off> (qualche sera fa su Raidue) di un artificio nuovo di zecca introdotto dalla televisione di Stato durante la trasmissione dei film: è la divisione dell'opera in quattro "tempi" e serve ad incrementare il numero degli spot, annunciati non già da un jingle ma da un ambiguo cartello (al consueto "secondo tempo" segue un "terzo tempo" e così via).
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15/11/2000
Controinformazione
Expanded Cinemah, sito rigorosamente no copyright, si propone come luogo ospitale per video e contributi di controinformazione da diffondere negli spazi (ancora) liberati del web, mettendo a disposizione la mailing list per tutti gli usi che possano essere indispensabili per la creazione e il montaggio.
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28/2/2001
Letture di fisica. I corpi nel film (introduzione)
Non più corpi cronenberghiani dilaniati e accartocciati, contaminati di lamiera e costellati di feritoie, nessuna metropoli incorporata per essere poi eroticamente rimessa ai debitori e vomitata in nuove cristallizzazioni, semmai un dentro che fuoriesce, organi pescati e sminuzzati; corpi solo esteriori mascherati e ricoperti di stratificazioni, coperture supplementari rispetto all’epidermide, involucro di organi.
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16/3/2001
Letture di fisica. I corpi nel film (approfondimento)
Le forme di interpretazione del corpo nelle sue urgenze meno spiegabili e tantomeno teorizzabili per farne una maniera si possono identificare come reazione al virtuale di Thomas est amoureux, anche in quel caso i corpi occupano l'intero schermo attraverso il fuori campo di se stessi espansi all'esterno, ma nella loro versione eidomatica e pure la sessione filologica recupera dell'espressionismo le forme più fisiche.
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7/4/2001
Letture di fisica. I corpi nel film (e non solo): La scomparsa
Una fortunata coincidenza (?!) ha mandato in edicola e in libreria, nella stessa settimana (l’ultima di marzo) il più recente romanzo di Don DeLillo (Body Art, Einaudi) e Dylan Dog n. 175 ("Il seme della follia"). A ognuno il suo, ovvio. Però è curioso notare che entrambe le pubblicazioni ruotano intorno a un’assenza, la sparizione fisica di una persona cara, che tuttavia non sparisce completamente.
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7/5/2001
"Non tutte le città si chiamano Guglielmo"
Luoghi comuni. Stereotipi. Come quelli che si rischiano a ogni film di cultura regionale, e l’Italia è tutta fatta di cultura regionale, anzi di culture regionali. E un pezzo d’Italia è inconcepibile senza presupporre tutte le altre, checché ne dicano i sostenitori della Padania Felix. Così, guardando "I cento passi" in mezzo ai ragazzi di un istituto tecnico, nei primi minuti arrivano le prime battute: festa di famiglia, matrimonio del cugino americano e primi lazzi nei confronti di quella parlata che non è tutta dialettale ma nemmeno italiana standard.
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2/6/2001
Sterminatori di pellicole. Il ritorno... (parte prima)
Procuratevi un telefono dotato di modem-fax, un leasing per sostenere le spese della bolletta, alcune confezioni di valium, una connessione alla rete, un catalogo di tutti i film in distribuzione (Uicc lo distribuisce). Se un’illuminazione per una rassegna cinematografica vi ha folgorato, ora potete cominciare ad affrontarne le conseguenze.
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24/6/2001
Sterminatori di pellicole. Il ritorno... (parte seconda)
Una lotta impari, davide contro Golia, e quest’ultimo ha perso solo quella volta biblica.
La vostra rassegna si è ridotta a una dozzina di titoli: finché si tratta di Lab80, Cineteca Nazionale, Griffith, Lucana, Cineteca del Friuli la competenza e la passione sopperiscono all’assenza dei titoli, ma se individuate sul librone Uicc un titolo in mano a un tycoon, indossate immediatamente la tuta e preparatevi a salassi telefonici.
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2/7/2001
Il film del G8
Come possiamo mancare? Forse non ci metteremo contro luce alla finestra per vedere se ci notano di più che se non ci fossimo; sicuramente non porteremo una chitarra come unica arma, pur se — rimanendo legati a passate note "clandestine" — non ci esimeremo dall’accennare alcuni passi di "vaca loca"; probabilmente non saremo dotati di mezzi di riproduzione, ma ci saranno già molti pronti a immortalare l’evento secondo canoni già ingialliti dal tempo: tutto sarà documentato, tranne quello che rimarrà fuori campo… e sarà la vera essenza del reportage cinematografico, poiché in base al tasso di tensione che si sarà ottenuto, ci verranno riproposte innumerevoli volte le stesse immagini, mai quelle significative ma cartoline riassuntive.
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11/7/2001
Atlantis, la distribuzione perduta
Come tutti gli anni puntualmente la nostra distribuzione cinematografica decide di prendersi le meritate (?) ferie e di costringere lo spettatore incallito, affamato di visioni, ad optare per la solita stupidaggine estiva (non che avesse tutti i torti nella sostanza il Nanni di "Caro diario", magari aveva solo sbagliato il bersaglio, scagliandosi accidentalmente su un film eccellente che - spero - non aveva neanche visto) o per il recupero di qualche pellicola uscita magari lo scorso novembre un venerdì assieme ad altre quattro altrettanto interessanti e sparita la settimana dopo.
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28/9/2001
E' uno sporco lavoro...
Mentre il mondo viene distratto da scenari di guerra perseguiti da anni e preparati dai potenti della terra come ultima occasione per perpetuare il sistema di valori agonizzante, chiamato liberismo e noto come feroce ultimo stadio del capitalismo; il cinema, più attento alle tragedie quotidiane di tutto l’Occidente, sembra attratto dall’universo del lavoro, vera vittima di quel pensiero liberale corrottosi con la pratica del potere e la collusione con i trust mondiali.
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5/10/2001
E' uno sporco lavoro...(2)
Nel film di Loach hanno ragione tutti dice Gabriele Vacis, e ha ragione: chi vuole flessibilizzarsi e chi cerca di difender le garanzie e la sicurezza del lavoro dipendente; chi ha bisogno di denaro e chi orienta l´indignazione contro i vecchi imboscati e saprofiti per darsi una ragione in più per accettare lo stato di cose che non ha potuto scegliere, verso un´occasione di guadagno individuale meritocratici.
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16/11/2001
E' uno sporco lavoro...(3)
200.000 metalmeccanici in piazza a Roma, oggi 16, novembre 2001. Per un contratto firmato proditoriamente da rappresentanti fedifraghi, per un diritto al lavoro e contro il prossimo paternalismo feroce di chi licenzierà senza remore chi è fastidioso o pretende regole, chi non vuole essere schiavo. Lo statuto nacque con le lotte degli anni sessanta e Vittorini era già morto da pochi anni, invece vide sorgere la repubblica fondata sul lavoro da quel bagno di sangue che i predecessori di questo governo fascista imposero al popolo italiano.
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27/12/2001
Senza 2001 / Senza futuro
Troppo esile il cinema del 2001, rinunciatario e involuto. Lo sostengono frammenti isolati, sussulti che squassano il petto di un linguaggio poco più che centenario: quel riso meccanico, straniante dell’automa-bambino in A.I. — Intelligenza artificiale, la soggettiva della donna che indovina un’alba nella trama fitta del burqa in Viaggio a Kandahar.
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