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Torino Film Festival 2007
Torino Film Festival - 2007

Editoriale (24/11/2007): Tornando a parlare di cinema


Torino nera! La polizia carica, la magistratura condanna!


Sezioni

La Zona.

La Zona è una nuova sezione in cui trovano spazio documentari fatti di ipotesi, ricerche di linguaggi adatti a fermare attimi di Storia e Umanità. Ci sembra giusto iniziare da uno dei film di guerra (in generale) più attento a restituire sensazioni provenienti dall'essere immersi in una guerra:
July trip
Waėl Noureddine, July trip

Ma sono ospitati qui testi anche di fiction, o addirittura tratti da classici letterari, come L'uomo di Londra di Simenon, in questi casi la zona perlustrata riguarda l'approccio collettivo a un immaginario a cui attingere e fare riferimento... ma più perturbante rispetto a quello a cui allude in genere questa formula: in questo caso risulta molto interessante la ricostruzione degli eventi, dell'atmosfera. L'interpretazione del testo originale che inizia in questo modo: "Sul momento ci sembrano ore come tutte le altre. Solo in seguito ci rendiamo conto che erano eccezional, e allora cerchiamo disperatamente di ricostruirne il filo smarrito, di ripercorrere n sequenza ogni singolo minuto". E Bela Tarr riesce a collazionare proprio una sua interpretazione .

Bela Tarr, L'uomo di Londra

Non manca nemmeno la riflessione filosofica sulla Storia che passa attraverso Adorno e Benjamin applicati a giocattoli disciplinati: nel catalogo predisposto da Gianikian e Ricci Lucchi meccanismi e regole d'uso li deprivano del loro potenziale ludico per restituire loro soltanto una funzione autoreferenziale. In Ghiro ghiro tondo is respira un'aria mortifera di obitorio.

Gianikian e Ricci Lucchi, Ghiro ghiro tondo



Panorama italiano.

Comencini, Bentivoglio, Marazzi, Del Monte, Labate: un come eravamo quando la nazione era fatta di militanti e l'ideologia non era ancora finita: nostalgia combattiva.
Una plausibile Storia del femminismo attraverso alcune storie italiane, realizzata con molto materiale d'archivio; certamente una delle possibili chiavi di lettura di un fenomeno che avrebbe potuto rivoluzionare il paese e si fermò sulla soglia... permettendo un nuovo ritorno di miss italia, di veline e di soprusi maschili. Non sapremo mai per quale motivo si inceppò la macchina che poteva mettere in crisi tutte le certezze dell'Italia codina e bacchettona e maschilista e sciovinista... e neanche il film lo svela, ma fornisce almeno il suo contributo per una interpretazione se non militante, rigorosa: Alina Marazzi, Vogliamo anche le rose

Alina Marazzi, Vogliamo anche le rose


Segue un buon compitino sulla condizione operaia, ma senza nerbo, rabbia e capacitą di comunicare le istanze di 80 anni di lotte, andate perdute in mille rivoli di spezzzoni delle teche rai che hanno conservato UN ricordo della condizione operaia, senza che sia pił recuperabile la memoria di come si facevano le lotte, come con rassegnata nostalgia dice un delegato isolato e quasi extraterrestre in quei contesti di Ute asettiche

Francesca Comencini, In Fabbrica

Che trova il suo degno contraltare fiction nella superficile ricostruzione di Wilma Labate dei 35 giorni a Mirafiori che sconvolsero il mondo dei rapporti di forza dei rapporti di lavoro, facendoci scivolare nell'attuale baratro servile di precariato ipersfruttato e senza garanzie

wilma Labate, Signorina Effe



Lo Stato delle cose.


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