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Torino Film Festival - 1999
Un altro impegno di Expanded Cinemah in occasione della manifestazione internazionale torinese. Ecco un'intervista a un autore che ha partecipato e ha superato la selezione Spazio Torino. Inoltre, vi presentiamo un reportage relativo alle proiezioni collaterali alla sezione, che hanno visto come punto di maggior interesse, alcuni cortometraggi animati.
Un articolo analizza i "corti d'autore" di Pappi corsicato.
Cancellati anche dalle celebrazioni del 1° maggio, regalate alla folla dei giubilanti pellegrini (e dei bottegai che li inseguono), gli operai ormai si vedono (e parlano) solo sugli schermi non omologati del Torino Film Festival, grazie all'omaggio a Paolo Gobetti e a un lavoro di Guido Chiesa, oltre a qualche altra episodica apparizione. Un ipertesto analizza queste epifanie...
E' inoltre presente uno spazio speciale dedicato alla retrospettiva di John Carpenter e le consuete recensioni pubblicate in tempo reale.
Di seguito, invece, una cronaca particolare della serata di inaugurazione...
Questo pezzo è destinato a due grandi talenti della cultura mondiale, che han fatto sì che alcuni di noi, se pur perdenti, si ritenessero destinati a una vittoria futura e possibile.
Questi due talenti nel campo della cultura, del cinema, dell'evoluzione in genere, sono per me Gianni Rondolino e Steve Della Casa.
Forse mi rendo conto che molti di voi non sanno chi è Gianni Rondolino, allora spiego chi è Steve. Della Casa è stato uno dei più grandi talenti inespressi di Lotta Continua, stiamo parlando di gente che io ho visto, che molti han visto. Io non posso dimenticare un'inaugurazione del Torino Film Festival 1999. Io l'ho vista, chi l'ha vista sa di cosa sto parlando. Ad un certo punto l'inserviente diede il microfono a Rondolino, che era un accanito lettore di Cinemah e quindi concentrò tre coccodrilli in uno, dichiarando aperto il Festival Cinema Giovani alla memoria, mentre tutti toccavano palle per la sfiga che aleggiava mortifera in sala. Poi passò la palla a due assessori senza volto ed infine toccò a lui. Stefano Della Casa. Per chi s'intende di Festival, ma anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un curatore di una rassegna di affrontare il momento d'inaugurarla.
Lui guardò tutta la platea negli occhi, un boato gli rispose e io pensai con tutti gli spettatori: questi sono gli uomini veri.
Prese il microfono e lo bilanciò da una mano all'altra. Lo fece con la sicurezza dell'uomo che non avrebbe mai detto una parola sbagliata. Il silenzio si fece palpabile e d'un sol fiato egli pronunciò un verbo destinato a rimanere nella memoria di tutti quelli che avrebbero visto film orribili durante la kermesse (e avrebbero sottolineato quell'invito con: "No! Puttana Eva ..."), ma anche di quelli che ne avrebbero tratto piacere e avrebbero detto: " E-vvvai!". Visibilmente emozionato con una leggera incrinatura nella voce di chi sa che sta emettendo un fiato storico ci guardò di nuovo tutti negli occhi e disse: "DIVERTITEVI".
(liberamente adattato da Lode a Evaristo Beccalossi, di Paolo Rossi)
Pecker di John Waters Steve Plays Duke di D. Ciprì e F. Maresco Eszak, Eszak di Csaba Bollók Fuori di me di Gianni Zanasi Marana Simhasanam di Murali Nair O viajante di Paulo Cesar Saraceni Il mondo di Luigi Ghirri di Gianni Celati Buenos Aires - Sarajevo e ritorno di Marco Bechis The source di Chuck Workman The five senses di Jeremy Podeswa Rio Vermelho di Raquel Freire Desserts di Jeff Stark Blush di Barbara Kulcsar
eXistenZ di David Cronenberg
Les siestes grenadine di Mahmoud Ben Mahmoud
Un maledetto imbroglio di Pietro Germi
Nana-ni-go di Wataru Hayakawa
Un banco en el parque di Augustì Vila
Shady Grove di Aoyama Shinji
South Park: Bigger, Longer and Uncut di Trey Parker
Virtual sexuality di Nick Hurran
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