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Festival del cinema africano - Milano, 2004

Lo sguardo altro in questione
Segnali forti dal Sud del mondo, ma contaminati dall’interesse occidentale.

Dalla comparsa del primo film africano nei festival occidentali (1966 Le noir de… di Sembène Ousmane – Semaine de la Critique di Cannes) ad oggi, l’avventura dello sguardo altro ha percorso molte tappe.

Ormai di cinema africano se ne parla un po’ dovunque e, forse, grazie anche alla scoperta del Fespaco, il grande Festival del cinema africano che si tiene ogni anno in Burkina Faso, e del Sithengi, il mercato del cinema sudafricano.

Siamo giunti, così alla terza generazione della letteratura cinematografica “nera”. Anche se i giovani ignorano i loro predecessori e preferiscono guardare agli ambìti maestri dei continenti sviluppati. Pensiamo allo snaturamento di un grande regista come Spike Lee.

Eppure gli esordi del cinema in Africa risalgono agli anni ’50 e ’60. Da una parte la ragione di questa perdita “storica” è da addurre proprio alla loro tradizione: i vecchi che muoiono sono come biblioteche che bruciano. La cultura orale che tramanda di padre in figlio “de bouche à oreille” ne ostacola la memoria, se non quella tramandata, appunto. D’altra parte, la mancanza di una volontà “politica” di recuperare la memoria cinematografica, ha fatto la sua: i laboratori di tutta Europa detengono i negativi delle pellicole girate nel continente nero e la gigantesca Cinémathèque Africaine (finanziata da capitali francesi ed inaugurata nel 1994 a Ouegadougou) è una cattedrale nel deserto.

Ma esempi simili esistono da sempre: pensiamo al FEPACI (Federazione panafricana dei cineasti) inaugurata nel 1970 ad Algeri, o alla nascita della Calpenny Nigeria Limited, la prima vera casa di produzione nigeriana (Calpenny sta per California, Pennsylvania, New York) che aveva come obiettivo uno scambio interculturale con la diaspora americana. Fino ai giorni nostri e a casa nostra, quando addirittura nasce il primo “Centro Euromediterraneo di Cinematografia e dell’Audiovisivo” da un accordo tra la regione Lazio e la città di Ouarzazate in Marocco. L’attività della nuova struttura è stata presentata dai responsabili di Cinecittà Holding, Istituto Luce e Regione Lazio a Roma, il 21 novembre nel corso di una serata di gala alla quale hanno preso parte, tra gli altri, anche il Ministro delle Comunicazioni del Marocco. Quindi, i produttori italiani che sceglieranno di ambientare le riprese dei loro film in Marocco avranno da oggi agevolazioni e supporti. Sottolinea Luciano Sovena, Amministratore Delegato dell’Istituto Luce: “…il progetto del Centro, finanziato da Regione Lazio e Cinecittà Holding , nasce da un accordo tra la nostra Regione e il Governatorato di Ouarzazate con il preciso intento di avviare corsi di formazione biennali che preparino i giovani studenti marocchini alle varie professioni del cinema. Tra queste quella di scenografo, montatore, direttore della fotografia, soggettista, regista ed altre ancora. I corsi saranno tenuti da insegnanti italiani in un campus all’interno degli Studi Kenzaman, poco fuori Ouarzazate. Parallelamente all’iniziativa finalizzata alla formazione si sviluppa poi il discorso di interscambio e collaborazione tra i produttori italiani e i cine-operatori della Regione di Ouarzazate. In tale contesto l’Istituto Luce ha il ruolo di gestire uno sportello- servizi in grado di fornire alle produzioni assistenza completa e assolutamente gratuita. Ai produttori italiani intenzionati a girare in quella regione del Marocco, set naturale di tanti grandi film già realizzati, verrà offerto un pacchetto di facilitazioni che include uno sconto di circa il 50 per cento sulle tariffe della Royal Air Maroc, agevolazioni alberghiere, supporto nella ricerca di location, di maestranze e comparse, assistenza nella definizione di accordi e contratti ed altre opportunità ancora…”

L’unica finestra sulla produzione altra, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, ha chiuso la sua quattordicesima edizione due giorni fa. E da quest’anno offre anche una circuitazione dei film passati sugli schermi milanesi. Il Dopofestival in giro per l’Italia assume una dimensione nazionale che va oltre i confini della città che lo accoglie. Portare l’evento-festival in altre città italiane stimola e incentiva una già solida consuetudine. Le rassegne previste annoverano Roma (31 marzo-8 aprile), Torino (3-6 aprile), Ancona e altre città che ospitano in circoli e associazioni locali un’ampia selezione dei film più significativi presentati a Milano.
Ma la cinematografia altra, proprio oggi, vive a Roma il Meeting di coproduzione e cofinanziamento tra produttori italiani e sudafricani (martedì 30 marzo). Nel novembre 2003 sono stati sottoscritti a Cape Town gli accordi di cooperazione bilaterale tra Italia e Sudafrica in campo cinematografico. La firma è avvenuta in occasione del Sithengi (il mercato del cinema sudafricano) in presenza di una delegazione di produttori italiani che hanno avuto l’opportunità di incontrare le realtà di produzione cinematografica sudafricane per uno scambio d’informazioni e di idee sulle nuove opportunità di coproduzione. Il Sudafrica ospita la più numerosa comunità italiana in terra africana e ha manifestato vivo interesse nei confronti della cultura italiana, per cui si ritiene di particolare importanza rafforzare i legami d'amicizia e migliorare la reciproca conoscenza. A questo scopo il Festival del cinema africano ospita in trasferta (proprio a Roma!) il meeting per offrire ai produttori un’ulteriore opportunità di incontro con lo scopo di promuovere e stimolare attività migliorative di cooperazione nel settore cinematografico.

Insomma, alla chiusura del XIV Festival del Cinema Africano, una considerazione è d’obbligo. All’esaurirsi della verve creativa occidentale, la semplice soluzione è andare ad attingere un’altra risorsa in quei paesi in via di sviluppo. Con accordi che prospettino miglioramenti ed evoluzioni. Proprio come il petrolio. Vi immaginate le guerre del futuro, generate dal furto delle idee? Proviamo a parlare ancora di paesi in via di sviluppo…


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