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Torino GLBT film festival
Da Sodoma a Hollywood

Torino, 19-26 aprile 2007


- Ancora un po' di autenticità
Prima una consulta di giovinetti non rinnova lo stanziamento del premio cinematografico abbinato al festival glbt torinese, procurando un ritorno promozionale non sgradevole; poi si uccide un ragazzino, dileggiato dai coetanei per la sua presunta diversità, e allora le autorità sanno di cosa parlare alla presentazione del festival da Sodoma a Hollywood (altrimenti Oliva e Alfieri come se la sarebbero cavata?)... l'omofobia si scatena perché si rende conto che ci sono pulsioni tali nella società reale - che non ha nulla a che vedere con Bagnasco/Ruini o Buttiglione - che rischia di essere messa in un angolo.
Ne è prova uno spot pubblicitario che rispolvera spudoratamente tutto l'immaginario transgender: si pubblicizza una bibita analcolica al gusto di limone di una orrida multinazionale - la peggiore che potete immaginare.
Lo spot inizia con un trentenne sconsolato in un parco, che improvvisamente comincia ad avere visioni pop che sorgono da un laghetto: una sorta di Primavera botticelliana - ma queer! - con parrucca mechata alla Pooh che si manifesta da una conchiglia trans... poi gli elementi gay si moltiplicano fino a riempire lo schermo.
Quello che è sconvolgente è il fatto che quella campagna è stata scelta dal pubblico che ha votato lo spot che preferiva. Evidentemente i casi sono due: o molti di quelli che i moralisti politicanti che controllano i media dicono di rappresentare non sono ben rappresentati dalla democrazia teocratica ora in auge, oppure molti omofobi in realtà sono impregnati di immaginario omosessuale... e questo è un buon viatico per l'apertura del festival curato anche quest'anno da Minerba e dal suo staff.

Ecco, lo staff: vale la pena sottolineare la passione scevra di mondanità e carica di ironia (e soprattutto non filtrata da falsa modesta autoironia, questa è autentica) del terzetto che affianca Giovanni Minerba: Cosimo Santoro, Davide Oberto e Ricke Merighi sono attenti selezionatori, che inseguono una coerenza e uniformità della proposta, vagliata attraverso conoscenze di prima mano dell'offerta odierna di cinema, senza preclusioni arcaiche, spocchiosi atteggiamenti mondani o chiusure intellettuali sorpassate... ogni riferimento a qualsiasi altro festival del recente passato torinese è puramente voluto.
Due di loro hanno acquisito una tale conoscenza del mercato cinematografico da divenire operatori del settore, intraprendendo un' attività innovativa che sfrutta le più avanzate modalità di diffusione dei film.

Il festival inizia per noi venerdì 20 aprile, perché le inaugurazioni sono sempre orride e quest'anno la presenza di Valeria Bruni Tedeschi impedisce di avere voglia di sopportare la vacuità e le autorità in cambio di una pellicola senza appeal... ma da venerdì si inizia anche da attività collaterali come le presentazioni dei libri tematicamente coerenti.