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EUROPE IN SHORTS 4
Wat's pig Do Nothin till you hear from me Le cyclope de la mer Toro de nuit Just to be a part of it Rinnsteinpiraten Sintje Jääkaru Soitti Kerran Afrikkaan |
É un pacchetto di alcuni film d'animazione distribuiti presso i principali Festival europei e che il Torino Film Festival, città della Lanterna Magica (massimo centro di produzione di prodotti di animazione in Italia e uno dei più importanti in Europa), ha relegato con la consueta lungimiranza nel pomeriggio del fine settimana della deserta Anteprima all'Adua, che ospitava i filmucoli degli improvvisati cineasti, dei prodotti delle scuole (buoni solo a divertire gli autori) e del peggio delle realizzazioni familiari. Il tutto ha visto un'apoteosi finale con la marchetta dovuta alla Logos TV, importante casa di produzione di video sportivi locale, che ha presentato i suoi lavori ed in particolare il video su Del Piero, che ha venduto tanto da riempire due volte il Maracanà, come ha recitato Rostagno, il responsabile della Logos. Della Casa, granata (come abbia potuto organizzare una serata con la quintessenza della juventinità non è dato sapere), ha colto l'occasione della presentazione di video sportivi per esaltare il ritorno al radiofonico tifoso roso dall'ansia di Tutto il calcio minuto per minuto, piuttosto di quello televisivamente blandito da Fazio; intanto il nazionalista Pizzul (famoso per le sue cronache parzialissime) lamentava con un pubblico non cinefilo, e distratto dalla caccia all'autografo del noto gobbo, che la televisione parlando di calcio parli di sé, ... come se in tutti gli altri casi si comportasse diversamente. La tavola rotonda ha concluso i preliminari del Festival prendendo atto che l'industria cinematografica italiana scodella prodotti corrivi e macchiettistici ben lontani dal coinvolgimento delle produzioni americane che ci impongono filmoni sul baseball da decenni, in cui non ci si capisce nulla, ma si rimane ugualmente affascinati, mentre da noi si produce soltanto Tifosi con Abatantuono tornato se stesso, De Sica figlio rimasto sempre uguale con il suo degno compare Boldi, seguiti a ruota da Iachetti, coinvolgendo purtroppo un simbolo come Maradona. Rimpiangeremo Barbera?
di Peter Lord, UK, 1996, 11' Aardman Collection Animazione a pupazzi (i professionisti di Wallace e Gromit), realizzata con una precisione tale da non rendere intelligibili gli scatti. L'intreccio è il vecchio racconto edificante dei due gemelli con destini divisi dal caso: l'uno potente feudatario medievale, l'altro contadino a seguito di un rapimento dalla culla, con un finale didattico dove il prepotente si ritrova con una zappa in mano lui pure. L'idea bella che esalta le peculiarità del mezzo è la divisione del quadro in due per descrivere eventi paralleli della vita dei gemelli, comunque dipendenti, fino all'incontro-scambio proposto attraverso un ulteriore diaframma che divide lo schermo: la porta.
di Pernilla Hindsefelt e Jonas Dahlbeck, Svezia, 1994, 5' Lucas Film http://www.thx.com L'impianto è classicamente quello dei vecchi film d'animazione musicale su base swing delle grandi orchestre: sboccia un'attrazione tra una viola, uscita dalla custodia in una enorme sala da ballo vuota e gli ottoni, che si disputano l'amore del vezzoso strumento a corde, dando luogo a balli e piroette in sintonia con gli assoli. Nulla di nuovo se non ci fosse una nettezza del disegno dovuta probabilmente all'uso dell'ausilio digitale, evidente soprattutto nelle espressioni degli strumenti, che riescono a fruire di una gamma di espressioni vastissima, data da sfumature più controllabili dal computer che non dal ritocco a mano.
di Philippe Julien, Francia, 1998, 13' Inferna Tristissimo e poetico ripescaggio del vecchio mito del guardiano del faro. In questo caso l'occupante dello scoglio è un monocolo, la cui peculiarità corrisponde alla solitaria luce che fende il buio e che finirà con rimanere accecato durante un tifone, che schiaffeggia il faro. Dall'esterno non è troppo suggestiva la realizzazione del faro, mentre all'interno è molto ben ricostruito l'ambiente: infatti fin dai primi quadri s'evidenzia l'uso di mobiles che duplicano le peculiarità dell'animazione e informano sullo stato d'animo del solitario ciclope. Marchingegni meccanici che tengono compagnia con il loro movimento finto che raddoppia un moto fittizio come quello dei mobiles (tutti di figure naturali, per lo più gabbiani, poiché quelli reali non si possono catturare). Il prologo serve per introdurre il legame con il pesce che improvvisamente gli riempie la vita con la sua presenza dentro la boccia di vetro, piena di comfort, una conchiglia fa da casa al pesce e anche per lui si studiano mobiles, che lo intrattengano nella sua prigionia. Questo è l'intento di far rilevare che le due vite, il pesce osservato nella sua vaschetta e il ciclope, da noi seguito nelle sue giornate, sono prigionieri; esattamente come il nostro destino fatto di finzioni di movimenti e animazioni artificiali quali i mobiles. Finché il cataclisma restituirà la libertà al pesce, distruggendo l'abitazione, mentre il guardiano farà funzionare la luce (altro elemento essenziale del cinema, che aggiunge significati metaforici all'autoreferenzialità della situazione), bruciando la legna delle rovine del suo faro.
di Philippe Archer, Francia, 1996, 6' GTC di Joinville (Rennes) L'atmosfera è molto ben restituita: la notte, il toro, un bimbo, i raggi argento della luna, un drappo rosso. L'animazione è abbastanza realistica, in particolare nella descrizione della massa scura dell'animale che lentamente occupa l'intero schermo scivolando nelle tenebre e confondendosi con queste, comunicando una sotterranea comunanza ctonica tra i due protagonisti: dalle pitture rupestri alla letteratura più coinvolta da questi temi.
di Bert e Geert Van Goethem, Belgio, 1997, 7' Suil Un karaoke pieno di buoni sentimenti su una delle più classiche canzoncine della tradizione anglosassone, che inneggia all'armonia della natura, a cui ciascuno contribuisce come può, sentendosi parte di un universo privo di conflitti. Scorre una carrellata di animali pitturati a tinte pastello, vegetali rigogliosi che spuntano spontaneamente.
di Christina Schindler, Germania, 1993, 10' FFA-ZDF Una perla di intelligenza che sfrutta la combinazione di riprese dal vero e animazione, ereditando dalla prima sequenza un foglio di carta, su cui non si disegna nulla, lo spirito di una vela creata da una bambina che poi la affida ad un rigagnolo ai bordi della strada: fantasia e libertà di espressione, tre figure si appropriano della nave e scorazzano per le fogne ai bordi delle strade. Pirati che se ne vanno bighellonando lungo la strada che noi seguiamo attraverso le riprese dal vivo, a cui si adatta perfettamente l'animazione di quella barca fino al suo disarmo e all'apparente fine di ogni avventura. Quando il foglio di carta però perde ogni fattezza di imbarcazione viene prelevato da un altro ragazzino per diventare un modellino di aereo e come novelli snoopy i tre compari si lanciano in nuove vicende, aeree stavolta. La ciurma si diverte in entrambi i casi: senza operare eccessive trasgressioni, appare comunque occupare un territorio liberato con scorribande che percorrono il rigagnolo superando le difficoltà insormontabili rappresentate da un cane che defeca (la proprietaria subirà la giusta punizione), lo scarico di cicche incivile da parte di un automobilista, un pneumatico troppo vicino al marciapiede. Le soluzioni spesso fantasiose danno la cifra di una resistenza quotidiana dei personaggi animati marginali (in ogni senso: ai confini della realtà e emarginati dal comune buon senso) e felici di esserlo; capaci di sbronzarsi e divertirsi, riciclandosi per ricomparire pirati dell'aria ... o - in futuro, hackers.
Di Christa Moesker, Olanda, 1997, 5' Miai Un'incontenibile esplosione di rabbia, come solo i ragazzini riescono a provare.
di Virtanen e Mariko Härkönen, Finlandia, 1997, 4' Di nuovo un karaoke. Questa volta senza rivelazione finale e anche un po' banale nella descrizione dello scambio commerciale tra polari igloo e giungle africane, fallimentari a causa di disguidi postali. Pleonastico e forse inserito per dare un altro spazio alla regione scandinava in questa miscellanea di molti paesi nord europei. |