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Seconda giornata, 16 gennaio 2003
Quando il digitale e l'animazione si mettono al servizio della comicità e del demenziale, ovvero Mercano el Marciano e Ice Age.
Mercano el Marciano, di Juan Antin
Giovanissimo e scanzonato lo stile di questo lungometraggio di animazione, esattamente come il suo autore ed il suo paese di origine, l'Argentina. Semplicissimo il tratto, ma di quella semplicità e spligliatezza che lascia intravedere uno stile personale e sicuro, con un bagaglio di conoscenze nel campo dell'animazione non indifferente.
Siamo dalle parti di Futurama, dei Simpson e di South Park. Nulla tuttavia ha da invidiare, questo Mercano, agli scenari futuribili del primo, né al tono irriverente e dissacratorio dei secondi. Anche qui sono protagonisti i piccoli, un marzianino capitato sulla terra per sbaglio (e - evviva - una volta tanto non negli Stati Uniti ma a Buenos Aires) ed un ragazzino solitario e (immancabilmente) velocissimo al computer. Si conoscono proprio su internet, creando mondi virtuali nei quali giocare e divertirsi. Si vedono rubare il gioco da un gruppo di adulti troppo avidi che cercano di investire a loro vantaggio le idee dei piccoli. E reagiscono più che vivacemente.
Tutto in questo film è come ci aspettiamo, dalla iconologia del marzianino (ovviamente verde) a quella dell'adolescente computer-dipendente (ovviamente quattrocchi e con la macchinetta in bocca). Eppure non possiamo fare a meno di divertirci, complici dei dialoghi scritti benissimo e recitati ancora meglio, ed un ritmo che somiglia ad un brano da discoteca, veloce scoppiettante e fresco. Un ritmo molto latino, in effetti.
Incontro con John Donkin di Blue Sky Studios
La Blue Sky di Chris Wedge è venuta alla ribalta nel 1999 vincendo l'oscar per il miglior cortometraggio di animazione, Bunny, un dolcissimo ritratto di una anziana coniglia al tramonto e dei suoi probabili ultimi momenti di vita e di ricordi. Ma gli studi della Blue Sky esistevano già da più di dieci anni, e si erano fatti conoscere per l'ottimo lavoro nel campo della pubblicità e per aver collaborato alla realizzazione degli effetti speciali di film famosissimi come Alien, Star Trek, Fight Club.
In Bunny lo stile della Blue Sky è già piuttosto evidente: la CG non è mai invadente, è al servizio della creazione dei caratteri, e tutto appare molto naturale, anche grazie ad un lavoro molto sofisticato compiuto sulla luce.
Ma il primo vero lavoro importante nel campo dell'animazione digitale gli viene commissionato dalla Fox, ed è Ice Age. Donkin ci illustra alcune delle modifiche apportate allo script originale proposto dalla Fox (un esempio che vale per mille, il personaggio di Scrat, lo scoiattolino dell'introduzione al quale presta la voce lo stesso Wedge), ci fa vedere i bozzetti preliminari e gli studi sui personaggi principali, ci mostra i test di prova di movimento del corpo (camminata, seduta etc) e dei movimenti facciali (il programma sembra molto simile a quello mostratoci ieri da Aitken con il quale si sono create le espressioni di Gollum), ci fa vedere alcuni spezzoni del film comprese delle scene poi eliminate dal montaggio finale.
Vale la pena di ricordare che Ice Age è stato campione di incassi piazzandosi anche meglio del pluri-premiato Shrek, e che vanta uno stile molto diverso sia da quello della Pixar che da quello della Dreamworks. Più raffinato ed evoluto di Mercano el Marciano, Ice Age tuttavia condivide con questo la preferenza per il "carattere", per il personaggio, trascurando volutamente di curare troppo gli sfondi, dando molta importanza ai testi, alle battute, ai rapporti tra i personaggi. Sicuramente i due colossi dell'animazione già in lotta da anni si ritrovano un degno terzo incomodo a tenergli testa.
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