3. Infine si toglie ogni dubbio; fin dall'inizio la sentenza è irrevocabile: "Crimini al di là dei confini tra l'uomo e la bestia". Rimane solo lo spazio per uno stacco di musica e la richiesta di morte, eseguita il 31 maggio 1962. Quello che scorre dopo è solo documento; non è possibile alcun appello e non sarebbe adeguato un giudizio diverso, almeno in una condizione di universi di riferimento senza contatto alcuno.
Eppure rimane un ampio varco in cui si inserisce l'interpretazione focalizzata sulla Banalità del Male di Arendt, ma con il filtro dato dal presupposto che aveva fatto incontrare gli autori con il testo della filosofa ebrea tedesca di scuola heideggeriana.