Bersaglio
di notte. Arthur
Penn. 1975. USA.
Attori: Gene Hackman, Jennifer
Warren, Susan Clark, James Woods, Melanie Griffith, Dennis Dugan
Durata: 99’
Titolo
originale: Night
moves
L’investigatore privato Harry Moseby è ingaggiato da una
donna per ritrovare la propria figlia, Delly Glastner. Uscito dal primo
incontro con la madre della ragazza, Harry scopre sua moglie baciare un uomo
all’uscita dal cinema. Decide di rinviare la soluzione delle questioni
famigliari e di continuare con le investigazioni. I frequenti spostamenti della
sedicenne lo conducono prima in un’autofficina dove lavora Quentin, uno dei
ragazzi di Delly, poi su un set cinematografico ed infine su un’isola dove la
trova a casa del suo patrigno e della sua donna Paula. Fermatosi un paio di
giorni per convincere la ragazza a tornare da sua madre senza l’intervento
della polizia, Paula, Delly ed Harry scoprono un cadavere in un piccolo aereo
in fondo al mare. Terrorizzata la ragazza decide di tornare dalla madre ma dopo
un paio di giorni Harry viene a sapere che è morta in un incidente avvenuto sul
set e dove lei faceva la comparsa. Convinto che la macchina nella quale stava
la ragazza sia stata manomessa, Harry torna da Quentin (meccanico anche della
produzione cinematografica) e questo prima di scappare gli confida che il
cadavere in fondo al mare era di uno stuntman che per un po’ di tempo aveva
flirtato sia con la madre che con Delly. Herry decide di tornare allora
sull’isola e scopre un caotico interesse intorno al contrabbando di un’opera
d’arte con il Messico e nel quale sembrano tutti implicati. Ferito, solo, in
mare sul battello di Paula, riuscirà ad avviare il motore ma non a mettere in
moto la barca.
Bel lavoro di Arthur Penn che risente dello scandalo
Watergate come tutti i lavori di questo periodo. Gene Hackman è un perfetto
investigatore privato incapace di risolvere un caso all’interno del caos che lo
circonda (caso\caos) dai problemi con la moglie ad una soluzione che non ha
risolto per niente ma che gli è cascata fra capo e collo o che ha solo finto
di risolvere (come gli dice la moglie quando gli chiede di non partire ma
di rimanere in casa per parlare del suo amante). Splendido finale con diverse
soggettive ed inquadrature (in special modo quelle degli sguardi tra Harry e il
pilota dell’aereo filtrate dall’acqua) che raccontano la solitudine dei
personaggi (il mare si estende senza orizzonte). Penn dimostra anche una
costruttiva propensione al macabro, i volti del ragazzo trovato in acqua
(mangiucchiato dai pesci tropicali) e quello della giovane Delly sembrano
assomigliarsi e chiamarsi in senso alla soluzione, e poi il lento ballo di
Paula e del suo uomo, subito dopo il ritrovamento del cadavere, lasciano lo
spettatore esterrefatto fino a che la soluzione non s’illumina. Ho trovato
interessante anche l’approccio di Paula con Harry, con lei che gli domanda “Dov’eri
quando hanno ucciso Kennedy?” e lui “Quale?” e lei ancora “Tutti
e due”, quasi fosse una splendida arrampicata sugli specchi. Il film di
Penn però, non è solo una storia e non è nemmeno una sola storia (crisi di
fiducia negli Stati Uniti), è anche e soprattutto un discorso cinematografico
(quando la moglie va al cinema e gli domanda di accompagnarlo a vedere La
mia notte con Maud, Harry risponde “No grazie, ho veduto un film di
Rohmer, perché spendere per sbadigliare?”, oppure durante una colluttazione
si sente dire “Adesso picchiami come fa Sean Connery”). Gran bel film,
che nell’ultima mezz’ora capovolge, contorce, comprime e confonde verità e
soluzione. Delly è interpretata da una giovanissima Melanie Griffith mentre
James Woods è il tumefatto Quentin. Gene Hackman invece, interpreta un gran
perdente della storia del cinema.
Bucci Mario
[email protected]