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The Moth Diaries
Anno: 2011
Regista: Mary Harron;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Canada;
Data inserimento nel database: 16-09-2011


Seguendo il filone giovanilistico, ambientato in uno di quei bei college femminile circondati dal verde e dalla solitudine, la regista Mary Harron spinge accelerando il tema dell’horror. La scuola femminile è attraversata da aperte pulsioni sessuali ed emozioni intense; il professore d’inglese lo confermerà affermando la sua trasformazione in ossessioni. Il reticolo d’amicizie forti ed intense è scardinato dall’arrivo di una nuova ragazza: una specie di brutta copia di Morticia Addams. Imbrattata di cerone per ostentare il suo pallore, la ragazza Rebecca è un genio condensato. Parla tutte le lingue del mondo, ha letto tutti i libri partendo da quelli della biblioteca di Alessandria, suona il pianoforte come Beethoven. Qualche sospetto può nascere e il suo segreto appare fin dall’inizio. Il seguito è un pullulare di morti, sangue ecc ecc. Si tenta di collegare la trama con un minimo di didattica da parte di un professore; nelle sue lezioni sul gotico riporta motivi psicologici e sociali dell’Inghilterra del tempo. Il filo è sottile, e inevitabilmente si spezza subito. Potrebbe andare bene sul mercato dell’home video, oppure come una contraffazione televisiva di Twlight; ma la regista ha ambizioni, sventrate da un attaccamento alla facile spettacolarità ed uccise definitivamente da una storia frammentaria e conformista.