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Supervixens
Anno: 1975
Regista: Russ Meyer;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 13-07-2004


La grande guerra

Supervixens. Russ Meyer. 1975. USA.

Attori: Shari Eubank, Charles Pitts, Charles Napier, Ushi Digard

Durata: 105’

 

 

Cliff lavora presso un benzinaio in una caldissima provincia degli Stati Uniti del sud, fidanzato con l’altrettanto bollente SuperAngelica. Dopo aver subito l’ennesima violenza da parte della donna decide di troncare la storia ma lei non la prende bene. La lite tra i due necessita l’intervento di un poliziotto, ex capitano di Cliff ai tempi dell’esercito, che fa ricoverare lei e decide di tenere sott’occhio lui. In realtà tra il poliziotto e SuperAngelica nasce una relazione ma lei, insoddisfatta delle sue prestazioni, lo caccia di casa. L’uomo, offeso, reagisce uccidendola nella vasca da bagno e dando fuoco all’appartamento. I sospetti gravano ovviamente su Cliff e il suo datore di lavoro lo aiuta a scappare. Abbandonato sulla strada, Cliff prosegue in autostop. A dargli un passaggio è una coppia libertina che, vistasi rifiutare per un incontro a tre, aggredisce Cliff e gli ruba i soldi. A raccoglierlo in strada è un vecchio agricoltore che lo porta a casa sua e gli dà vitto e alloggio in cambio di lavoro. L’uomo e sua moglie sono di origine europea, tedesca, e vivono una relazione molto focosa. Dopo essere stato pagato dal marito, Cliff è violentato da sua moglie nel fienile ed è cacciato dalla fattoria quando è scoperto dall’agricoltore. Il ragazzo finisce in un motel gestito da un uomo ed una figlia sorda. Uscendo con la ragazza a bordo della sua dune buggy, Cliff suscita le gelosie del padre ed è costretto ancora una volta a fuggire. Approda finalmente ad una stazione di benzina e qui consce la bella SuperVixen, identica alla sua ex ragazza uccisa. I due s’innamorano e gestiscono assieme la stazione. Un giorno passa da quelle parti Harry, il poliziotto assassino, e Cliff accetta un suo invito a pesca. In realtà Harry ha teso una trappola alla coppia e dopo aver sequestrato la donna, lo sfida sulle rocce del deserto a suon di dinamite.  Egli stesso ne rimane vittima.

Sesso e violenza, ma senza alcuna relazione freudiana se non la passione del regista per le costruzioni barocche e derivative di una cultura a base di fumetti, drive-in e riviste per uomini, costituiscono gli ingredienti principali del cinema di Russ Meyer, un insieme di citazioni (alcune involontarie) leggibili solo in chiave caricaturale. Una su tutte, il western solitario alla Monte Hellman in chiave comics, con tanto di duello alla dinamite in stile Willy il coyote. Il personaggio di Cliff rappresenta l’involontario eroe di se stesso, vittima delle follie del paese nel quale è costretto a vagabondare, che vince perché tutto ciò è semplicemente assurdo. Charles Napier, con quel viso segnato dalla natura e nei panni di un poliziotto impotente, concretizza una delle scene di violenza più crude di tutta la filmografia di questo regista, il pestaggio nella doccia nella vasca da bagno è assolutamente il miglior contrasto di fronte alla bellezza delle donne che animano questa pellicola. A Russ Meyer piacciono i contrasti assurdi dunque (la donna sorda che balla la musica) ed il sottile senso della punizione: i gesti malvagi, le violenze gratuite sono tutte condannate con episodi, ai limiti delle gags, che puniscono chi li compie. Non mancano le strizzatine d’occhio alla controcultura, ma più che per dire qualcosa sembrano appiccicate lì per seguire ancora la scia della contestazione (il pugno sollevato della ragazza sorda).“C’è chi fatica per trovare una figa da sbattere e chi viene sbattuto da una figa che gli rovina la vita”. Questa in parte, è la sintesi della pellicola, sulle labbra del gestore della pompa di benzina. Il regista, che ha realizzato anche il montaggio, compare come il padre della ragazza sorda.

 

 

Bucci Mario

[email protected]