Supervixens. Russ Meyer. 1975. USA.
Attori: Shari Eubank, Charles
Pitts, Charles Napier, Ushi Digard
Durata: 105’
Cliff lavora presso un benzinaio in una caldissima
provincia degli Stati Uniti del sud, fidanzato con l’altrettanto bollente
SuperAngelica. Dopo aver subito l’ennesima violenza da parte della donna decide
di troncare la storia ma lei non la prende bene. La lite tra i due necessita
l’intervento di un poliziotto, ex capitano di Cliff ai tempi dell’esercito, che
fa ricoverare lei e decide di tenere sott’occhio lui. In realtà tra il
poliziotto e SuperAngelica nasce una relazione ma lei, insoddisfatta delle sue
prestazioni, lo caccia di casa. L’uomo, offeso, reagisce uccidendola nella
vasca da bagno e dando fuoco all’appartamento. I sospetti gravano ovviamente su
Cliff e il suo datore di lavoro lo aiuta a scappare. Abbandonato sulla strada,
Cliff prosegue in autostop. A dargli un passaggio è una coppia libertina che,
vistasi rifiutare per un incontro a tre, aggredisce Cliff e gli ruba i soldi. A
raccoglierlo in strada è un vecchio agricoltore che lo porta a casa sua e gli
dà vitto e alloggio in cambio di lavoro. L’uomo e sua moglie sono di origine
europea, tedesca, e vivono una relazione molto focosa. Dopo essere stato pagato
dal marito, Cliff è violentato da sua moglie nel fienile ed è cacciato dalla
fattoria quando è scoperto dall’agricoltore. Il ragazzo finisce in un motel
gestito da un uomo ed una figlia sorda. Uscendo con la ragazza a bordo della
sua dune buggy, Cliff suscita le gelosie del padre ed è costretto ancora
una volta a fuggire. Approda finalmente ad una stazione di benzina e qui consce
la bella SuperVixen, identica alla sua ex ragazza uccisa. I due s’innamorano e
gestiscono assieme la stazione. Un giorno passa da quelle parti Harry, il poliziotto
assassino, e Cliff accetta un suo invito a pesca. In realtà Harry ha teso una
trappola alla coppia e dopo aver sequestrato la donna, lo sfida sulle rocce del
deserto a suon di dinamite. Egli stesso
ne rimane vittima.
Sesso e violenza, ma senza alcuna
relazione freudiana se non la passione del regista per le costruzioni barocche
e derivative di una cultura a base di fumetti, drive-in e riviste per uomini,
costituiscono gli ingredienti principali del cinema di Russ Meyer, un insieme
di citazioni (alcune involontarie) leggibili solo in chiave caricaturale. Una
su tutte, il western solitario alla Monte Hellman in chiave comics, con
tanto di duello alla dinamite in stile Willy il coyote. Il personaggio di Cliff
rappresenta l’involontario eroe di se stesso, vittima delle follie del paese
nel quale è costretto a vagabondare, che vince perché tutto ciò è semplicemente
assurdo. Charles Napier, con quel viso segnato dalla natura e nei panni di un
poliziotto impotente, concretizza una delle scene di violenza più crude di
tutta la filmografia di questo regista, il pestaggio nella doccia nella vasca
da bagno è assolutamente il miglior contrasto di fronte alla bellezza delle
donne che animano questa pellicola. A Russ Meyer piacciono i contrasti assurdi
dunque (la donna sorda che balla la musica) ed il sottile senso della
punizione: i gesti malvagi, le violenze gratuite sono tutte condannate con
episodi, ai limiti delle gags, che puniscono chi li compie. Non mancano le
strizzatine d’occhio alla controcultura, ma più che per dire qualcosa
sembrano appiccicate lì per seguire ancora la scia della contestazione (il
pugno sollevato della ragazza sorda).“C’è chi fatica per trovare una figa da
sbattere e chi viene sbattuto da una figa che gli rovina la vita”. Questa
in parte, è la sintesi della pellicola, sulle labbra del gestore della pompa di
benzina. Il regista, che ha realizzato anche il montaggio, compare come il
padre della ragazza sorda.
Bucci Mario
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