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Mondo Topless Anno: 1966 Regista: Russ Meyer; Autore Recensione: Mario Bucci Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 13-07-2004
La grande guerra
Mondo Topless. Russ Meyer. 1966. USA.
Attori: Lorna Maitland, Babette
Bardot, Sin Lenee, Diane Young, Donna X, Pat Barringer, Darla Paris, Darlene
Grey
Durata: 61’
San Francisco, patria delle
contraddizioni americane ma anche centro propulsore di nuove forme
d’espressione, è il teatro adatto, secondo il regista, per rendere omaggio al
corpo femminile ripreso in tutte le sue grazie. Inserendosi nel filone dei mondo
movies, Mondo Topless è definito dalla voce off che fa da guida,
come la quintessenza del movimento, il movimento sfrenato di Go-Go
dolls, ballerine che a tempo di rock n’ roll o lounge music danno vita a
danze di carne esuberante, poco erotica e sommariamente ripetitiva.Un
ritmico omaggio al corpo femminile. Sulle sfrenate contorsioni, riprese con
invidiabile genio fotografico, i nastri registrati di interviste, tra piaceri
personali e commenti sulla figura del maschio, parole senza pretesa e prive di
erotismo. Antifemminista (Russ Meyer ha sempre mantenuto una posizione ambigua
negli anni bollenti della sua carriera) ma necessariamente di rottura,
il regista che ha inventato la bosomania (mania del seno ingombrante)
sceglie la strada del documentario per rendere un omaggio alla sua passione, ma
anche per partecipare ad una più ampia contestazione e rivoluzione dei costumi
e delle mode, a mo(n)do suo ovviamente. Visto oggi, Mondo Topless
potrebbe sembrare solo uno sconclusionato omaggio all’arte della starlette
(di che arte si tratta?), della velina contemporanea (e molti, infatti, lo
videro così anche quando uscì per la prima volta), ma la lettura che se ne deve
fare, oltre a quella che lega la passione del regista alle donne dalle taglie
forti, è quella di un’America che qualche volta, con registi appunto come Russ
Meyer, riesce a non prendersi troppo sul serio ed a mostrare semplicemente una
carrellata di belle donne senza quella garanzia d’eccezionalità patinata poi
diventata caratteristica con il mondo dell’hard. Mondo Topless è quindi
una giostra infantile diventata simbolo di una generazione di ribelli, figlia
del successo d’attrici come Jayne Mansfield e Marilyn Monroe, un po’ come il
ricordo di quando certe cose si potevano fare senza che queste avessero come
unica chiave interpretativa quella strumentale e intellettualoide. Mondo
Topless è un gioco poco serio di un regista che ha saputo unire senza
volgarità le uniche due cose che lo appassionavano nella vita: il cinema e le
donne. Da Los Angeles al Moulin Rouge in Belgio, ai locali proibiti di
Copenaghen, Nancy e Berlino, la diffusione dell’arte delle strip dancers
passa anche per Mondo Topless. Interessanti alcuni accostamenti visivi
come la danza di Babette con il treno che le sfreccia di fianco (contrasto
perfetto). Buona la colonna sonora, per Russ Meyer la radio è ancora strumento
di diffusione e raccolta. Meravigliosi i brevi titoli di coda, sul fondoschiena
di una ballerina.