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Hysteria
Anno: 2011
Regista: Tanya Wexler;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: UK; Francia; Germania; Lussemburgo;
Data inserimento nel database: 02-03-2012


"La teoria dei germi solo una corbelleria." Sigmund Freud in Tre saggi sulla teoria sessuale aveva le idee chiare sull'origine dell'isteria: "Il carattere isterico rivela un grado di rimozione sessuale che oltrepassa la misura normale, una intensificazione di quelle resistenze contro la pulsione sessuale che abbiamo imparato a conoscere sotto il nome di pudore, disgusto e morale, un rifuggire quasi istintivo dall'occupare l'intelletto con il problema sessuale." Nel 1880 a Londra regnava la regina Vittoria. La situazione medica rispecchiava gli standard del tempo e non lasciava molto scampo alle norme igieniche e sanitarie da noi conosciute. Nello squallore fantasioso degli ospedali emergono degli idealisti della libera e pura sanit. Uno di questi il Dottor Mortimer, interpretato da Hugh Dancy gi visto in I Love Shopping. I suoi desideri utopici non sono ben graditi alle cliniche dell'epoca vittoriana, e quindi licenziato in tronco. La sua ricerca di lavoro assillante, ma nessuno disposto ad assumere un filantropico visionario, finch un giorno arriva nello studio del Dottor Robert Dalrymple. Il primo approccio strabiliante. La sala d'aspetto piena, non ci sono posti a sedere liberi, Mortimer intimidito osserva la stanza: sono tutte donne. E' assunto all'istante perch il dottore ha un vitale bisogno di una mano. La sua specialit la cura dell'isteria femminile, di cui soffre la "met delle donne di Londra." La terapia del Dottor Robert sottoporre, le sue pazienti donne, a un trattamento stupefacente. In realt pratica un'esplorazione manuale della vagina, alla ricerca di placare la l' "iperattivit dell'utero." Semplicemente gli fa un ditalino. Il Dottor Mortimer inserito a questa nuova attivit, ma l'intenso lavoro del polso gli provoca degli spasmi e delle fitte alla mano destra. Grazie all'aiuto del suo mentore Lord Edmund St. John-Smythe - Rupert Everett - sostituir il continuo e insistente uso della mano con un aggeggio elettronico. Abbiamo l'invenzione del vibratore. Con un costante uso l'isteria della donna sparisce. Il film divertente, la regista Tanya Wexler sfoggia un linguaggio ironico, aiutata anche da un argomento vibrante, mai volgare. La pellicola adagiata su una velatura soffice, delicata, disegnata con sfondi patinati e teatrali, come la panchina dell'incontro degli innamorati posta al centro dell'inquadratura circondata da una cornice d'alberi ricchi di foglie gialle. La Londra palesemente finta, artificiale, costruita come un gioco. I personaggi sono esagerati, sopra le righe, si muovono come delle marionette, sapendo gi dove incanalarsi. Il risultato delicato e gentile. Esempi. La ricerca martellante del lavoro una scena senza voce. L'incontro con stravaganti dottori ha una risposta in una poltrona a cui si siede depresso il Dottor Mortimer dopo l'ennesimo rifiuto. Il tutto ripetuto fino a diventare una comica. Le paludate immagini dei quadri dell'aristocratica casa del Dottor Robert, assistono al primo sconvolgente intervento del vibratore su una paziente. Il finale un raggruppamento di femminismo e socialismo tout court. Le donne della casa dei poveri sono le uniche a non essere isteriche "perch sono troppo impegnate a procurarsi un pasto." La concentrazione ideologica talmente fasulla da sembrare vero, allineata e simmetrica con tutta la cifra del film. In alcune situazioni mi ricordava Irina Palm, l'anziana donna impiegata in una catena di montaggio di masturbazione intensiva, anche lei sommersa da una Londra oscura e ferita per eccesso d'attivit lavorativa.