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l'Altro: volti nudi e energie libere
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genialità della follia

Un indizio di quanto poco sia frutto di calcoli l’intervento sul reale registrato dall’autore è la sequenza priva di cerebralismi in cui mette in scena se stesso da giovane al tempo del suo Matti da slegare: vediamo Girotti-Basaglia che recita la frase clou, mentre la controfigura di Agosti lo riprende: l’unico vezzo che si concede è quello di offrirci due inquadrature dell’ottica che occupa metà schermo con l’operatore acconciato come un quarto di secolo fa che ci "guarda" con l’occhio libero dal mirino chiuso in un’iconografia di cinema indipendente Anni 70, per il resto anche quella citazione non ha ambizioni metalinguistiche e si colloca all’interno della ricerca della offerta di materiali che invitano il pubblico a fruire del film elucubrando una propria idea, in questo caso ruotando attorno alla domanda centrale dell’antipsichiatria (che ha precocemente perso tutti i suoi guru: Deleuze, Guattari, Foucault, Basaglia): ¨spostare sul malato l’importanza dell’interesse terapeutico e ridimensionare l’attenzione morbosa per la malattia¨.



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