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Gli spietati - Unforgiven Anno: 1992 Regista: Clint Eastwood; Autore Recensione: Marcello Testi Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 18-05-1998
Bogart di fine secolo, Eastwood consacra la propria immagine e sacrifica il proprio volto alla "immanenza della morte" (Bazin)
Bogart di fine secolo, Eastwood consacra la propria immagine e sacrifica il proprio volto alla "immanenza della morte" (Bazin).
Non sorprenda l'uso di termini religiosi: quella di Munny, Ned e Kid, quella del film, quella del "mito" è una vera e propria passione. Il luogo privilegiato di questa passione è il volto di Eastwood: spaventoso minerale proteiforme, pietra deformata con l'aiuto di una splendida illuminazione; doppio della puttana sfregiata e da questo stesso volto ingannata; negazione immediata delle parole che tentano di ravvivare il mito di William Munny, "quello che...".
Pronunciando tali parole di fronte a ciò che è ormai diventata una maschera non si può non rabbrividire e mostrare raccapriccio, orrore.
Eastwood spiazza tutti: sia gli amanti del western, sia chi si aspettava un sur-western in piena regola. Infatti alla passione segue una commovente resurrezione. Disorienta anche l'uso dei luoghi comuni del genere, non ribaltati come ci si attenderebbe (l'ironia e il grottesco sono tenuti volutamente a freno), ma confermati e riaffermati in un orizzonte ristretto, chiuso nello scacco, nella morte.
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