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A, B, C,... Manhattan Anno: 1997 Regista: Amir Naderi; Autore Recensione: Sonia Del Secco Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 27-01-1998
Naderi, iraniano emigrato negli
USA, continua la sua trilogia (questo è il secondo
episodio) dedicata a chi, come lui, ha scelto la Grande Mela
per "trovare se stesso". In questo caso, si tratta di tre
giovani ragazze alle prese ciascuna con un passato da
lasciarsi in qualche modo alle spalle, malgrado i tangibili
e presenti segni che questo passato lascia.
La struttura non convenzionale del film fa sì che le
tre si trovino insieme solo all'inizio della vicenda e che
in seguito ognuna segua il suo percorso, che in qualche modo
le "mutilerà". Come sfondo, una Manhattan
anticonvenzionale, attraversata in alcuni frangenti (quindi
scivolosa/spigolosa, poco invitante e viscosa) accogliente e
soffocante (allo stesso tempo) in altri, come nel bar che fa
da quinta per il drammatico abbandono della figlia da parte
di una delle tre. Nella messa in scena spiccano alcuni
momenti di forte emotività comunicata dagli attori,
anche grazie a esasperati piani-sequenza che tirano fuori,
estraggono con la forza (violenza) tutto quello che
può star racchiuso in uno spazio (generalmente
ristretto) o su un'espressione del viso.
Dopo un iniziale accelerazione e precipitazione degli
eventi, i tempi si diluiscono, seguono i ritmi delle tre
storie, che talvolta si sfiorano soltanto, per attimi
fugaci, grazie soprattutto agli spostamenti della più
psicogeografica delle tre, alla ricerca del proprio cane, e
che non a caso termina la sua avventura con una simbolica
marcatura del territorio.
Un buon film, dunque, anche se non proprio un capolavoro,
forse perché risente dell'approccio esistenziale
sperimentale dell'autore e di un certo impaccio nel posare
gli sguardi su una materia che ancora non si sente di
dominare (in conferenza stampa ha affermato che spera di
riuscire in un prossimo film o trilogia di riuscire a
raccontare finalmente come lui è cambiato, la
differenza fra l'Amir iraniano e quello americano, tra due
personaggi che in certe occasioni ancora convivono, come ha
raccontato lo stesso Naderi a proposito dell'affettuoso
imbarazzo creatosi durante il primo incontro dopo molti anni
con Kiarostami). Dopo Manhattan by numbers e questo
episodio, la terza parte della trilogia sarà dedicata
ai colori e pare che sarà situata temporalmente nel
fatidico momento del salto di millennio (questa l'abbiamo
già sentita...).
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