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Ragazze - Career girls Anno: 1997 Regista: Mike Leigh; Autore Recensione: Andrea Caramanna Provenienza: UK; Data inserimento nel database: 27-01-1998
Ogni film di Leigh è un
affresco sulla società inglese: dal governo Thatcher
fino agli anni '90 di Major. Cosa è cambiato nelle
vite di due ragazze in dieci anni? Apparentemente molto.
Annie (Lynda Steadman al debutto cinematografico) e Hannah
(Katrin Cartlidge, "Naked" e "Breaking the Waves") appaiono
diverse: hanno perso parte dei loro tic, le nevrosi di
ragazzine. Annie era introversa e somatizzava il disagio con
una brutta dermatite sul viso, Hannah invece era aggressiva
e devastante per mascherare, anch'essa, una profonda
insicurezza. Dopo sei anni si ritrovano a Londra per un
weekend. Le inquietudini si sono stemperate in una facciata
borghese che sembra più un confortevole paravento che
la risoluzione dei problemi esistenziali o quanto meno il
raggiungimento delle proprie aspirazioni. Il rapporto tra le
due amiche diventa l'elemento cardine, il punto di
riferimento imprescindibile di due esistenze, perché
entrambe dividono gli stessi ricordi. Il film è un
viaggio nella memoria, nel tempo, tra le passate esperienze,
che rivivono sullo schermo grazie ai numerosi flashback,
filtrate dall'amicizia profonda che le unisce. Un viaggio
molto libero, lontano dalle convenzioni, che ha il gusto e
la sapienza di giocare, facendo a meno di rigide
sceneggiature e lavorando sui corpi degli attori,
accentuando le mimiche facciali, spingendo i protagonisti al
limite delle loro espressioni. La scelta di Leigh è
molto teatrale, ma è vero che dalle sue parti gli
attori sono i migliori del mondo.
La storia di Annie e Hannah è del tutto
improbabile o meglio sono improbabili le coincidenze che si
ripetono in una sola giornata. Rincontrano Adrian (Joe
Tucker), il ragazzo con cui avevano flirtato entrambe e di
cui Annie si era alla fine innamorata. Il giovane punk
è diventato un agente immobiliare con moglie e
figlio, con tutto l'aspetto dello yuppie rampante e volgare.
La borghesia ricca si è trasferita negli eleganti
appartamenti delle Docklands e anche Hannah può
vantare una dimora arredata con gusto Habitat, lontana anni
luce dalla vecchia e sporca abitazione che divideva con
l'amica.
Tutto il mondo che le circondava è cambiato:
l'altra ragazza ex coinquilina è incontrata nel parco
mentre fa tranquillamente jogging, e la vecchia casa che
racchiude tanti immagini del passato è sprangata da
una nuova porta, mentre il fast food cinese sulla strada ha
chiuso i battenti. E non finisce qui. In un angolo,
accovacciato all'ingresso del vecchio locale, Hannah e
Annie, ritrovano l'amico Ricky, il simpatico ciccione ex
collega universitario di Annie (Mark Benton). È
uguale a prima: innumerevoli tic - parla con gli occhi
chiusi e agita a ritmo sincopato la testa e le mani -, la
stessa timidezza nei confronti del mondo, a cui si aggiunge
il dramma di aver messo in cinta una ragazza che poi lo ha
lasciato. Dramma che ha affrontato con l'innocenza di
sempre, la stessa innocenza, che adesso lo condanna
all'emarginazione e alla schizofrenia. Ricky vaneggia,
è folle perché è rimasto lo stesso,
Hannah e Annie sono ancora le stesse, ma la loro apparenza
è cambiata e forse questo le ha "salvate". E anche i
Cure, il gruppo che ascoltavano tanti anni prima, ha
imparato la lezione, ed è uscito, dopo anni di
silenzio, con un nuovo album. Se è difficile cambiare
nella vita, non cambiare spesso può significare la
fine e anche la morte. E il futuro può anche essere
letto tra le pagine di "Cime tempestose" di Emily
Brönte, ma la realtà comunque obbligherà
Annie e Hannah a prendere strade diverse, così quando
si salutano sulla banchina del treno in partenza, le due
amiche sono consapevoli che se i tempi passati non
ritorneranno mai più, solo la loro amicizia
continuerà per sempre.
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