NearDark
database di recensioni
Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!
Sliding Doors Anno: 1998 Regista: Peter Howitt; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: UK; Data inserimento nel database: 25-09-1998
Untitled Document
Sliding Doors
Di Peter Howitt
Con Gwyneth Paltrow, John Hannah, John Lynch, Jeanne Tripplehorn, Zara Turner
La vita è davvero legata ad una manciata di secondi, o quello
che ci deve capitare ci capiterà comunque, checché noi facciamo
pensiamo diciamo decidiamo?
E' quanto ci si chiede dopo aver visto questo gradevolissimo film, dove
la vita di una giovane donna, Helen (Gwyneth Paltrow), sembrerebbe legata
al fuggevole attimo in cui le porte della metropolitana (le "sliding
doors", appunto) si chiudono. Lei è uscita prima dal suo ufficio,
dove è stata appena licenziata. Prendere in tempo quella metropolitana
significa per lei arrivare a casa e scoprire il suo compagno Jerry tra le
braccia della sua ex, ma anche conoscere James, un uomo dalla simpatia travolgente
che potrebbe rappresentare la svolta decisiva nella sua vita, sia lavorativa
che sentimentale. Se invece la perde, Helen arriva a casa e trova Jerry
da solo, che la porta ipocritamente fuori a divertirsi per non pensare al
lavoro appena perso. Il film esplora entrambe le possibilità, ci
guida passo passo verso questi due futuri probabili e paralleli di Helen,
per poi, in fondo, ricongiungerli.
Ma allora, era davvero così decisiva, quella metropolitana? Il fidanzato
di Helen è talmente stupido che tanto prima o poi si farà
pizzicare comunque con l'amante. E James (John Hannah, lo stesso che ci
ha fatto versare fiumi di lacrime leggendo una poesia in memoria dell'amico-amante
morto in "Quattro matrimoni e un funerale"), l'affascinante ed
irresistibile James (fosse spettata a me la scelta non ci sarei stata su
più di pochi secondi, giusto il tempo - appunto - perché le
porte di una metropolitana si chiudano), non è forse destinato comunque,
in un modo o nell'altro, ad entrare nella vita di Helen? Più che
al caso e all'azzardo del film veneziano (in tutti i sensi) di Lelouch "Sliding
Doors" fa pensare a quel bellissimo brano di Roberto Vecchioni intitolato
"Samarcanda": corri, corri pure dove vuoi. Quello che deve accaderti
ti accadrà comunque.
|