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Il Senatore - Bulworth Anno: 1998 Regista: Warren Beatty; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 17-09-1998
Untitled Document
Bulworth
di Warren Beatty
Con Warren Beatty, Halle Berry, Oliver Platt, Paul Sorvino
"Sono Jay Bulworth, e stiamo per entrare nel Terzo
Millennio". Sullo sfondo di uno schermo televisivo questa frase ci
entra nelle orecchie e nel cervello, tanto è ripetuta in modo assillante
ed ossessivo: siamo sul network americano, lo stesso che aveva messo in
piazza le private, ancorché costruite ad arte da terzi, vicende di
Truman Burbank. Mancano pochi giorni alle primarie del '96, ed il senatore
democratico Jay Billington Bulworth (Warren Beatty, nella doppia veste di
regista e protagonista), stanco del sistema di cui ormai è diventato
solo un asettico ingranaggio, stipula un'assicurazione sulla vita in favore
della figlia ed assolda un killer perché lo uccida durante il comizio
conclusivo. Sapendo che ormai gli manca poco da vivere, e che dunque non
ha più nulla da perdere, Bulworth si toglie la soddisfazione di dire
quello che pensa della realtà sociale e politica americana, di quanto
poco i candidati si curino degli interessi degli elettori tenendo conto
solo ed esclusivamente delle lobbies in grado di portarli al potere.
Nel frattempo, il senatore entra anche in contatto con la comunità
di colore, e con una donna, Nina, figlia di un attivista politico, che gli
fa riprendere piacere per la vita: e il nostro continuerà a dire
la verità, ma lo farà a ritmo di rap, vestito da rapper, accattivandosi
inaspettatamente le simpatie di tantissima gente (nonché le nostre),
che finalmente riesce a vedere un politico che si comporta come uno di loro
e che dice esattamente le cose come stanno.
Ecco un'altra bella satira al vetriolo sull'America: dopo quella della "fama"
e dello "star system" del film di Woody Allen, arriva quella del
sistema politico, falso, interessato, lobbistico, quando non addirittura,
come da qualche tempo a questa parte, protagonista dei rotocalchi rosa più
squallidi e dozzinali. Ma quanto tempo è passato dal "Principe"
di Machiavelli?
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