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considerazioni interdisciplinari a cavallo tra cinema e filosofia
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D'ailleurs, Derrida
di Safaa Fathy - Egitto - 2000 - VC
Festival del cinema africano di Milano

  • D'altronde Derrida
  • Del resto Derrida
  • Di tutti i Derrida
  • D'altrove Derrida
  • Dappertutto Derrida
  • Da dentro Derrida
  • D'altro Derrida
  • Dell'impossibile Derrida
  • Dell'indicibile Derrida
  • Dei delitti e delle pene di Derrida
  • Di nuovo Derrida
  • Due volte ho fatto esperienza di ospitalità in carcere: lo zingaro che mi ha accolto nella cella
    L'ospitalità pura si esperisce solo dove c'è la catastrofe; ospitalità come categoria del perdono
    Ospitalità e perdono reali, visto che il racconto della notte di prigione che Derrida ha superato solo grazie al coinquilino di cella e allíidea della ripetizione e azione dei suoi gesti, è anche evento accaduto, nel 1977 quando Derrida a Praga viene fermato e incarcerato per motivi politici fatti passare per detenzione di droghe leggere.

    Vedo un pericolo diffuso ovunque: la diminuzione di responsabilità, accostabile ad un "noi" fatto di rapporti continui tra loro. Quando dico "noi" spero di non essere compreso in quel "noi"; in natura non esiste "noi".

    Ma la decostruzione non annulla la realtà e non si dichiara impolitica ma segnala líazione fin da prima dellíorigine di margini sottomessi e messi a tacere, risveglia il loro vociare, quello delle donne, del diverso, dellíaltro, che lavorano da sempre, e creano comunità indicibili e realtà solidali, ospiti e doni, nella comunità della scrittura che cerca la verità senza condizioni, che non si dissolve nelle politiche reali.
    Plurivocalità manifestata esplicitamente a proposito di Lorca (2case le cui voci si devono accordare"): ciascuno deve trattare la pluralità di voci dentro di sé. "Il mio desiderio sarebbe di rivivere tutto". Ricominciare, anche il dolore che il ricordo può far rivivere. Vivere senza remore ciò che si è già vissuto: quando qualcosa del passato continua a portare frutti, fino a quel momento una cosa qualsiasi si può assaporare in relazione ai ricordi conservati, cortocircuitati in un eterno film che trova in sé la propria origine, ricominciando sempre uguale alla maniera di La Jetée di Chris Marker