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Future Film Festival
Bologna, 21/25 gennaio 2000

 

 

Venerdì 21 gennaio 2000

Proiezione del film "Il mistero di Sleepy Hollow" di Tim Burton


Incontro con Jim Mitchell (Industrial Light&Magic), direttore degli effetti speciali de "Il mistero di Sleepy Hollow" di Tim Burton

"A differenza di film come "Star Wars Episode One" "Sleepy Hollow" avrebbe potuto esistere anche senza il ricorso alla tecnologia digitaler, perché c'è una storia solida dietro.

"Il lavoro più oneroso è stato, ovviamente, la rimozione della testa del cavaliere e la ricostruzione dell'abito: l'effetto di vuoto intorno al collo è un'immagine potente, assai più forte visivamente del collo mozzato. Spesso si è dovuto lavorare fotogramma per fotogramma, perché il volto incappucciato di blu (ndr: mentre Mitchell parla, ci vengono mostrate le immagini del making of del film, decisamente suggestive) di Christopher Walken copriva la scena sottostante.

"Anche nella ricostruzione delle atmosfere del 1799 è stato necessario lavorare a lungo. Per esempio nell'ultima scena (ndr: Depp e la Ricci di ritorno a New York), gli edifici sono stati ricostruiti al computer ed inseriti digitalmente, così anche il selciato stradale, la neve, il fumo. Il cielo poi è stato ridipinto in quasi tutte le scene, affinché assumesse quella colorazione cupa , terrifica, adatta come sfondo per la storia narrata.

"Molti oggetti sono stati inseriti digitalmente a riprese finite, per volere dello stesso regista, perché aggiungevano suggestione. E' stato per esempio il caso della zucca che viene scagliata contro Depp nelle prime scene del film: le fiamme sono state aggiunte dopo; o dei batacchi sui portoni, o del sangue che letteralmente esplode dal corpo della madre di Depp nel sogno (ndr: a tale proposito, Mitchell ci spiega che per rappresentare il fluire del sangue, che si vede spesso nel film, è stato creato un software apposta).

"Ma la scena forse più suggestiva dal tempo di vista visivo è quella della testa del cavaliere che si ricostruisce per interno non appena Depp gli scaglia il teschio: abbiamo ridisegnato ogni singolo muscolo, e lavorato molto sui capelli. Walken è stato bravissimo, ha assunto delle espressioni decisamente particolari (tanto che c'è dispiaciuto dovergli togliere la testa per quasi tutto il film).

"Per le scene dei tagli delle teste sono state necessarie riprese separate rimontate poi in seguito.

"Ogni oggetto presente sul set era riprodotto per filo e per segno sul computer: per questo è stato possibile successivamente modificare oggetti o aggiungerne di nuovi."

(Jim Mitchell)

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1999