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Animal Factory
Anno: 2000
Regista: Steve Buscemi;
Autore Recensione: Andrea Caramanna
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 08-07-2000


Animal Factory

Visto al Taormina Film Festival 2000Visto al
Taormina Film
Festival 2000

Animal Factory
Regia: Steve Buscemi
Sceneggiatura: Edward Bunker
Fotografia: Phil Parmet
Produzione: Julie Yorn, Elie Samama, Andrew Stevens
Interpreti: Willem Dafoe, Edward Furlong
Origine: Usa, 2000 94 min.

Nel lungometraggio d'esordio Trees Lounge (Mosche da bar) Steve Buscemi confermava in parte pregi e difetti dei frequenti passaggi da parte di attori alla regia. I difetti stavano nell'eccessiva caratterizzazione dei personaggi e anche nel narcisismo di ritagliare per sé la parte principale. I pregi nella messa in scena in grado di raffigurare un ambiente curioso, un luogo a metà tra realtà ed immaginazione. In Animal Factory Buscemi compie un passo avanti nella messa in scena dell'ambiente carcerario, tematiche mille volte affrontate al cinema. Certo, gli stereotipi non mancano, ma il film riesce a focalizzare perfettamente l'attenzione sulle dinamiche psicologiche, i rapporti di forza e di intimità che si costituiscono, completamente al di là delle regole, tra le guardie carcerarie, tutto il personale della prigione, e i detenuti. Era opportuno rappresentare con efficacia alcuni momenti chiave come la frequentazione da parte di Earl degli uffici, dove egli scrive un po' tutti i rapporti da consegnare ai superiori. Tra guardie e carcerati si stabilisce un sentimento affettivo fortissimo, al punto che quando Earl è rinchiuso in isolamento, riceve le visite di una guardia. E Buscemi rappresenta con precisione anche le contrapposizioni tra detenuti in bande, il gergo allusivo, l'opposizione "naturale" tra bianchi e negri e soprattutto il particolare rapporto di protezione, che è anche il tema principale, che si stabilisce tra alcuni detenuti.
Si ha dunque la sensazione di un vero e proprio lavoro filologico, molto scrupoloso dei minimi dettagli, da parte del regista e della sua troupe, una catena di lavoro che precede il compito degli attori. I due principali interpreti, Willem Dafoe e Edward Furlong, sono un po' come i pilastri che devono sostenere l'architettura del film già molto solida, elaborata da Buscemi, grazie a una sceneggiatura asciutta che bada sempre all'essenziale, che si trasforma in immagini, forse convenzionali, ma con un gran senso dei tempi e delle inquadrature.