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Ip Man 2
Anno: 2010
Regista: Wilson Yip;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Hong Kong;
Data inserimento nel database: 12-10-2011


“… though people have different status in life, everybody’s dignity is the same.” Ip Man è stato uno degli apostoli dello Wing Chun, arte marziale cinese. Nato a Foshan in China, con l’invasione giapponese entra in contrasto con la dominazione militare nipponica. Le sue traversie finiranno fuggendo ad Hong Kong. Di questa parte della sua vita siamo stati intrattenuti nel film Ip Man sempre diretto da Wilson Yip nel 2008. Nella seconda pellicola, ritroviamo il Maestro Ip Man costretto ad affrontare le difficoltà economiche nella sua nuova vita ad Hong Kong. Grazie ad alcuni amici riesce ad aprire una palestra di Wing Chun. Superate le ritrosie concorrenziali degli altri maestri della città stato, Ip Man è costretto ad affrontare un nuovo nemico, quello del colonialista inglese. Siamo nel 1956, Hong Kong era ancora sotto il controllo di Londra. La sfida con gli inglesi si concretizzerà con la sfida pubblica al campione di boxe occidentale. La cultura cinese è ricca di moltissimi aspetti umani e storici, a cui gli sceneggiatori attingono a piene mani. Ip Man è famoso perché dei suoi allievi trasmetteranno l’arte marziale del Wing Chun in occidente, ma soprattutto perché, dal 1957 per i tre anni successivi, avrà come allievo un sedicenne Bruce Lee. Donnie Yen è una maschera. Nulla trapela dello sforzo e delle difficoltà di applicazione nel combattimento. La sua recitazione è tutta facciale. Questo consente di avvicinarsi alle motivazioni filosofiche dei combattimenti. Il regista si basa sui dettagli delle varie tipologie di essere umani. I buoni – i cinesi – commossi, umili. Sempre ripresi in atteggiamento modesto. I cattivi – gli inglesi, rappresentati dal pugile – deformati, trasformati anche fisicamente per boria e straffotezza. Sempre ripresi dal basso, o alterati, o irruenti fisicamente. Il contrasto plasma il film, il regista ammaestra le due diverse tecniche di combattimento a suo piacimento. Rapido, agile, repentino è il Maestro Ip Man, mentre il pugile è potente, aggressivo, litigioso. Alla fine la tecnica non vince, mentre l’umanità del Maestro si diffonderà con i suoi allievi e la storica leggenda del Maestro di tutti noi: Bruce Lee.