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Visaaranai – Interrogation
Anno: 2015
Regista: Vetri Maaran;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: India;
Data inserimento nel database: 16-10-2015


“Questa non è la nostra città, stai attento.” La principale città indiana, con il maggior numero di popolazione Tamil è Chennai. Inseguiti da grandi difficoltà economiche in molti, si spostano al nord, affrontando una vera emarginazione sociale. Visaaranai – Interrogation è un film in lingua tamil del regista Vetri Maaran. Quattro amici tamil si trovano in una città del nord. Vivono in condizioni pietose, dormono, pagando addirittura una tangente, nel parco della città. I loro lavori sono miserabili e la loro presenza in città sgradita. Sono gli ultimi della catena alimentare e per questo tragico motivo sono arrestati ingiustamente per giustificare una rapina coperta dalla polizia. Nel commissariato sono invitati a dichiararsi colpevoli. Di fronte al loro rifiuto sono picchiati e torturati per lungo tempo. Il film è diviso in due parti profondamente diverse come stile e linguaggio. Nella prima veloce, violenta, sadica, i tamil affrontano le sevizie dei poliziotti. Resistono (“Mi colpisca quanto vuole”), non vogliono cedere, sono orgogliosi. Siamo in pieno giorno. I colpi dei poliziotti sono al rallentatore. Le scariche di bastonate sono inverosimili, ingigantite, la volontà è creare il disgusto, e ci riesce. Nella seconda siamo di fronte a scene notturne, scure. La violenza fisica scompare per apparire quella subdola delle congiure politiche, dei cambiamenti repentini, della corruzione, dei soldi facili offerti per comprare uomini e situazioni. Nella prima parte c’è una rappresentazione delle difficoltà degli emigrati tamil, della corruzione della polizia, ma anche l’aiuto di una poliziotta e la correttezza del giudice. Nella seconda la volontà disarmante è nelle miserie della politica e della corruzione. Dalla maniaca adrenalina si passa alla suspense del finale, dove gli uomini sono tutti Tamil, ma si uccidono per soldi e potere.