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Seediq Bale - Warriors of the Rainbow: Seediq Bale
Anno: 2011
Regista: Te-Sheng Wei;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Taiwan;
Data inserimento nel database: 03-09-2011


“Rispetta le leggi ancestrali.” Taiwan è un posto stupendo. Monti, verde, mare. Ancor oggi è abitato da una popolazione indigena. E’ totalmente inserita e, per un occhio esterno, non è possibile da riconoscere. Eppure gli abitati dell’antica Formosa ancora ci riescono, testimonianza di un passato epico. Come epico è il film di Te-Sheng Wei presentato in concorso alla Mostra di Venezia. Siamo nel 1895, Taiwan è ceduta dai cinesi al Giappone. E’ una terra ricca di legname e metalli importante per l’isola del sol levante. I Seediq Bale sono la popolazione indigena. Vivono in clan, a volte in contrasto fra di loro. Il Capo Modana è il leader della tribù dei Mehebu. Uomo coraggioso sarà costretto ad arrendersi ai giapponesi. Schiavizzati, costretti all’alcool, sfruttati, gli indigeni sono depressi e privi di volontà. Il loro passato è eroico, costruito su leggende e tradizioni vere e reali. Sarà un inaspettato ma leggendario orgoglio rifiorito a portarli ad una nobile resistenza contro i giapponesi. Una sconfitta certa, ma non nell’orgoglio di un popolo. Te-Sheng Wei cede al fascino della epopea storica. Si serve di basi ferme come l’odio con i giapponesi. Utilizza tutti gli strumenti per descrivere una ovvia antipatia al pari passo della bellezza naturale, primi piano per descrivere la fierezza e la cultura dei Seediq Bale. Al pari della pittura cinese il film è ricco di montagne immense, cascate d’acqua che successivamente si innalzano come nebbie dalle montagne da cui erano partite. A volte si cede alla droga delle immagini paesaggio, però non si dimentica mai la storia e la volontà di esaltare una popolazione antica, segno della volontà di comprendere.