NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Venerdì 13 - Friday the 13th
Anno: 1980
Regista: Sean S. Cunningham;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 27-09-2005


La grande guerra

Venerdì 13. Sean S. Cunningham. 1980. USA.

Attori: Betsy Palmer, Adrienne King, Harry Crosby, Mark Nelson, Laurie Bartram, Kevin Bacon

Durata: 95’

Titolo originale: Friday the 13th

 

 

1958. Venerdì 13. Camping Crystal Lake. Un gruppo di scout canta “Alleluia”. Una coppia s’imbosca. La soggettiva dell’assassino. Muoiono entrambi. Un omicidio mosso dal peccato compiuto. Titoli. Davvero basta solo l’inizio per capire che siamo di fronte al primo vero clone del film Halloween: la notte delle streghe (1978) di John Carpenter. Presente. Venerdì 13 giugno. Una ragazza diretta al campeggio scopre quanto accaduto da un camionista che le dà un passaggio: nel 1957 un ragazzo era morto annegato e l’anno dopo c’era stato l’omicidio di due ragazzi. Il campeggio a questo punto è oggetto di un assassino che massacra la maggior parte degli ospiti, fino a che non si scopre che è Pamela Voorhess, madre di Jason, il ragazzo annegato. L’unica superstite alla tragedia, sola in barca nel lago, è tirata sott’acqua da Jason. A parte il finale, necessario per lasciare che il personaggio diventasse uno dei più prolifici del cinema di consumo, e comunque di forte impatto, il film procede lento verso un finale capovolto che sa di Psyco (1960) di Alfred Hitchcock, e di tanto già visto. Ciò che lo ha reso celebre nel genere slasher, è proprio l’accanimento del regista sui due elementi fondamentali per il risultato commerciale finale: più sangue (effetti speciali di Tom Savini) e più sesso. A questo si aggiunga che l’uso sforzatissimo della soggettiva contribuisce ad affezionarsi all’assassino e non alle vittime, permettendo quindi la sopravvivenza del personaggio di Jason Voorhess. Il ritmo come si è detto è molto lento, ed a ciò vanno aggiunti alcuni elementi gotici (il camionista/condottiero che mette in guardia; il folle ubriaco che parla di maledizione) che appesantiscono, nonostante la loro necessità narrativa, un linguaggio di per sé poco originale. Tra il cast compare anche l’attore hollywoodiano Kavin Bacon, al quale è tagliata la gola. Alcuni omicidi si concludono con una dissolvenza al bianco, alla quale però non sembra consegnato un vero significato.

 

 

Bucci Mario

[email protected]