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Il tuo amico nel mio letto
Anno: 1994
Regista: Rory Kelley;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: Usa;
Data inserimento nel database: 07-05-1998


Il Tuo Amico Nel Mio Letto, di Rory Kelly

Il Tuo Amico Nel Mio Letto (Sleep With Me), di Rory Kelly. Sceneggiatura, D. Dell'Amico, J. Keenan, R. Hedden, R. Kelly, N. Jimenez, M. Steinberg. Con E. Stoltz, M. Tilly, C. Sheffer, Q. Tarantino. Usa 1994.

Di questo film molti ricorderanno il trailer in cui un agitatissimo Tarantino, durante un party, esponeva l'azzardata teoria di strampalata psicocritica secondo cui Top Gun sarebbe "la storia di uomo che combatte la propria omosessualità". Il trailer circolava nelle sale ed in tv un paio di anni fa: il film, in realtà, ha avuto una distribuzione minore, poi è scomparso. Adesso è uscito in noleggio in vhs. Si tratta di una commedia impostata su un triangolo amoroso classico (Lui, Lei, l'Altro) che si innesca all'interno di un trio di stretti amici: quando Lei sposa Lui, l'Altro scopre di amarla, la seduce, manda in pezzi l'amicizia con Lui, va in mille pezzi egli stesso... Amour Fou con relative topiche, scenate, gelosie, delle quali lo spettatore è testimone con un imbarazzo che non dovrebbe essere il suo, ma del giovane amante - un meccanismo di drammatizzazione e coinvolgimento che si può esperire a più alti livelli, in quanto esasperato e calato in contesto drammatico e non comedy, visionando "La signora della porta accanto" di Truffaut. Il triangolo che costituisce l'ossatura narrativa del film sembra, tuttavia, interessare il regista e la cordata di sceneggiatori in funzione di un'analisi della compagnia di trentenni che costituisce l'entourage dei protagonisti, dei meccanismi che regolano questa microcomunità, del lento ma inesorabile incrinarsi dei rapporti interni ad essa di cui il problema del trio è solo un esempio macroscopico... Per ottenere questa duplice messa a fuoco gli autori hanno scelto di seguire la vicenda quasi esclusivamente attraverso quei momenti in cui la compagnia è al completo (feste, serate di poker, ritrovi...), lasciando così ampio spazio ai commenti dei personaggi secondari sugli sviluppi. Questa soluzione a livello di sceneggiatura, inoltre, permette al regista di giocare su due registri, drammatico e comico, semplicemente spostando l'attenzione dalle disavventure dei tre ai cinici amici per i quali lo spettacolo dello sgretolamento dei rapporti del trio e la crisi matrimoniale conseguente è un qualsiasi passatempo piccante che li distoglie dalle proprie, altrettanto fallimentari, situazioni col partner. Kelly struttura la narrazione per segmenti temporalmente distanti tra loro e risolve il problema di continuità utilizzando didascalie che diventano parte della narrazione stessa segnalando non semplicemente lo sbalzo nella linearità cronologica degli eventi, ma fornendo anche informazioni sugli sviluppi dell'intreccio ed introducendo la situazione che sarà al centro della porzione di racconto che seguirà - un utilizzo della didascalia che non ha nulla a che vedere con quello tarantiniano (veri e propri titoli di "capitoli" del film), ma che sembra rifarsi ai sistemi dei cartelli del muto. Comicità, con parecchia amarezza di fondo, con una misura quasi inglese.