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Il giorno in più
Anno: 2011
Regista: Massimo Venier;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 12-07-2011


“Lì gasano, come gli ebrei facevano con i nazisti.” Tratto dall’omonimo libro di Fabio Volo, Il giorno in più non possiede una profonda conoscenza degli eventi storici, però ci consegna un prodotto divertente ed ironico. Presentato in anteprima alle Giornate professionali di cinema, sessione estiva di Riccione, dalla 01 Distribution il film è l’ennesimo racconto sui difficili rapporti umani, sull’immaturità a costruire delle storie serie. Giacomo Bonetti è grandicello, con un buon lavoro e reddito. Ha grandi qualità professionali nella vendita di contratti commerciali. Ma è solo, ha tante donne, ma esclude rapporti duraturi. Infantile, vigliacco, bugiardo, sfacciato è un misantropo. Con le donne ha rapporti esclusivamente sessuali, si disinteressa degli amici e del loro affetto, tratta con disprezzo il compagno della madre e addirittura caccia un allegro cagnolino. E’ un disadattato. La storia come potrebbe andare avanti? Semplice, improvvisamente, come colpito sulla via di Damasco, scorge una ragazza e si innamora. E secondo voi la ragazza ricambia? Assolutamente no, anche lei deve arricchire la propria carriera. E così via, un canovaccio classico e ovvio. Il senso del destino – un foglio che svolazza per tutta New York – provvederà a chiudere il cerchio della vita: “Il grande amore, il contratto a tempo indeterminato.” Se la sceneggiatura è impietosa, fortunatamente l’abilità facciale di Fabio Volo e il suo testo brillante, costruito con freddure incalzanti e facezie irritanti aiutano il decollo del film. Se nei libri ci sono solo storie di donne disgraziate ed uccise o trapassate immeritatamente, lui gela la sala: “Si però nel vangelo è lui che muore”. Nonostante i visori notturni, il cui uso è minacciato all’inizio dello spettacolo per individuare gli Osama Bin Laden della pirateria, manca l’oggetto da depredare.