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L’esperimento del dottor K - The fly
Anno: 1958
Regista: Kurt Neumann;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 01-04-2004


La grande guerra

L’esperimento del dottor K. Kurt Neumann. 1958. USA.

Attori: David Hedison, Patricia Owens, Herbert Marshall, Vincent Price, Kathleen Freeman

Durata: 94 min.

Titolo originale: The fly

 

 

Montreal. Laboratori della Elettronica Delambre. Il custode scopre Elen Delambre che si allontana dalla pressa sotto la quale c’è il corpo di un uomo. Poco dopo la donna chiama il cognato Françoise Delambre e si accusa dell’omicidio del marito Andrè. A sua volta, il fratello del morto, si rivolge all’ispettore di polizia. Morto con la testa schiacciata sotto la pressa, Françoise riconosce il cadavere del fratello da una cicatrice sulla gamba. Interrogata, Elen si continua ad accusare dell’omicidio ma non svela il perché. Controllato anche il laboratorio privato di Andrè, completamente distrutto, i due uomini non vengono a capo di un movente. Messa sotto osservazione da un’infermiera del commissariato, Elen ha una crisi quando quella uccide una mosca nella stanza dove lei riposa. A cena con suo zio Françoise, Filippo, figlio della coppia, gli parla di una mosca dalla testa bianca che la madre sta cercando da giorni. Insospettito, Françoise torna dalla cognata e affermando di aver trovato quella mosca ma, bluffando, riesce a convincerla a raccontare quanto accaduto, in cambio dell’uccisione della mosca dalla testa bianca. Viene chiamato anche l’ispettore. Elen racconta che qualche mese prima Andrè le aveva mostrato il nuovo laboratorio che aveva costruito ed anche un esperimento di trasporto della materia effettuato con un piattino di ceramica. La moglie, un po’ spaventata, gli aveva fatto notare però che la macchina era ancora incompleta perché riproduceva l’oggetto al contrario. Dopo diversi esperimenti, prima con un giornale e poi con Isabelle, il gatto di famiglia che rimane disintegrato, anche Elen deve ammettere che la macchina che ha inventato suo marito è finalmente funzionante. La sera in cui Andrè si decide a mostrare la macchina a suo fratello Françoise, qualcosa va storto e la moglie trova il laboratorio chiuso ed un messaggio del marito che la informa di aver provato il trasporto del suo stesso corpo, sul quale è però intervenuta la presenza di una mosca che ha alterato l’esperimento. Le domanda di aiutarlo cercando una mosca dalla testa bianca grazie alla quale potrebbe tornare ad avere un corpo normale. Madre, figlio e governante provano disperatamente a catturare quella mosca, ma alla fine sfugge. Andrè, venuto a conoscenza della possibilità sfumata, decide di suicidarsi ma la moglie lo convince a tentare un’ultima volta l’esperimento, al termine del quale però ella vede la sua testa da mosca. Disperato, Andrè decide prima di distruggere il laboratorio e di bruciare gli appunti e poi chiede alla moglie di ucciderlo sotto la pressa del laboratorio della Elettronica Delambre. Al termine del racconto, l’ispettore non crede ad Elen e fa chiamare i medici del manicomio. Mentre stanno per condurre via la donna, sopraggiunge il piccolo Filippo che dice di aver trovato la mosca che la madre stava cercando impigliata in una ragnatela. Françoise e l’ispettore vanno sul posto e vedono una mosca con la testa di uomo, preda di un ragno. L’ispettore uccide entrambi gli insetti e, sentendosi sia colpevole di omicidio che non creduto in una possibile spiegazione, decide di scrivere sul proprio rapporto che quello di Andrè si è trattato di suicidio.

Prendendo spunto da un racconto di George Langelaan, riscritto dal romanziere James Clavell, Kurt Neumann mette in scena forse uno dei film di genere fantascientifico più atipici nel panorama cinematografico. Costruita sul segreto custodito da Elen, L’esperimento del dottor K. è una storia che mischia elementi del giallo (il caso da risolvere) a quelli del noir (il perché di quell’omicidio), elementi della fantascienza (la mutazione ed il progresso) a quelli del melodramma (la triste figura della moglie innamorata che non riesce ad aiutare il marito). Leggibile anche come una critica cattolica al senso della vita (“Sarebbe buffo se la vita non fosse sacra”) la pellicola si conclude con una più generale e moralistica critica alla scienza: la ricerca della verità (dice sul finale Françoise) è il lavoro più importante, ma anche il più pericoloso. La figura dello scienziato, infatti, è divisa tra due fratelli, uno che incassa guadagni dalle scoperte ed uno che è l’artefice di queste, ma che è sua volta diviso in una doppia personalità, umana e geniale (quella di Andrè), mostruosa ed aggressiva (quella della mosca). Infine, un colpo di genio nella sceneggiatura: l’affermazione della governante, che dice di non aver mai visto la mosca dalla testa bianca, sebbene sia Elen che il figlio la rincorressero sotto i suoi occhi, mette in discussione quasi tutta la pellicola e viene ad essere confutata invece, pochi istanti prima del finale, nel quale viene messo in discussione anche l’omicidio secondo il diritto penale (l’ispettore si crede assassino perché ha ucciso una mosca con la testa di uomo). La scena in cui Patricia Owens vede David Hedison con la testa di mosca ed è da lui guardata attraverso la soggettiva del mostro-insetto è uno dei grandi momenti nel cinema di spavento (il Mornadini – Dizionario dei film 2004) anche perché contribuiscono a creare orrore sul personaggio la normalità nella quale nasce la tragedia (non più lo scienziato pazzo, ma la famiglia Delambre) nonché il fatto che per quasi tutta la pellicola, a causa del Codice Hays, la testa rimaneva coperta da un velo nero.   Due sequel: La vendetta del dottor K (1959) di Edward L. Bernds e The Curse of the Fly (1965) di Don Sharp ed inedito in Italia; un remake: La mosca (1986) di David Cronenberg.

 

 

Bucci Mario

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