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Tungngaan (3D) – The Child’s Eye Anno: 2010 Regista: Oxide Pang; Danny Pang; Autore Recensione: Roberto Matteucci Provenienza: Hong Kong; Data inserimento nel database: 06-09-2010
Ciascuno di noi ha il proprio incubo e le proprie paure.
Gli horror riflettono questi pensieri più reconditi.
Noi occidentali abbiamo il diavolo ed i nostri esorcisti.
In oriente hanno i loro spiriti, morti rancorosi, i quali non riescono a liberarsi e a staccarsi dal mondo. Gli spiriti continuano ad aggirarsi fino a quando qualcuno non riuscirà a riscattarli dal proprio rancore.
Ovviamente i nostri diavoli hanno la mia preferenza. Con il diavolo il bene ha la sua antitesi e scopriamo la loro contemporanea presenza dentro di noi.
Anche se siamo buoni abbiamo dentro di noi il maligno.
Per liberarci abbiamo bisogno di un esorcista: uno psicanalista gratuito.
Lo spirito invece viaggia più liberamente. Non ha delle regole. Questo gli da il vantaggio di essere più fantasioso, e la loro presenza rende i racconti più immaginari.
E la fantasia non manca a Oxide Pang e Danny Pang autore di Tungngaan – The Child’s Eye horror in 3D.
Tre coppie di giovani di Hong Kong sono bloccate a Bangkok dalle manifestazioni all’aeroporto, nessuno poteva più partire.
I sei ragazzi devono trovarsi un hotel economico.
Sappiamo bene, gli hotel a basso prezzo di Bangkok sono proprio infimi a tutti i livelli.
Questo invece è un affare; il prezzo basso comprende un’avventura fantastica, aiutandoli a superare le loro crisi.
La trama è tutta un gioco classico.
La novità riguarda l’aspetto canino della storia.
Non siamo di fronte ad un dramma umano ma a quello di tanti cani vittime della brutalità umana. Uno spot pubblicitario contro l’abbandono e il maltrattamento dei cani.
Cani ed uomini si fondono e per farlo bisogno creare tutto un mondo fantastico in cui vivere ed essere prigionieri.
Il film è divertente e sotto tanti aspetti ironico.
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