NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Romance
Anno: 1999
Regista: Catherine Breillat;
Autore Recensione: Luca Bandirali
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 14-06-1999


Romance FILM a tesi sull'iniquità del dominio maschile, <Romance> di Catherine Breillat ha fatto parlare di sé a causa delle numerose sequenze di sesso esplicito, della presenza nel cast dell'attore-regista di pellicole pornografiche Rocco Siffredi, delle riprese dal vero di una visita ginecologica e di un parto. Ma che cosa in <Romance> fa paura, e cosa scandalizza ? Anzitutto il suo essere film antierotico, mortificando in questo senso le aspettative di un certo pubblico. Il crudo realismo del corpo incoraggia un modo di visione finzionalizzante, ma nella direzione di una libido negata: laddove il cinema erotico seziona l'amplesso attraverso il montaggio, Breillat concede agli attori il tempo della realtà, annullando l'eccitazione voyeuristica dello spettatore. Ma <Romance> non è un documentario, né un porno; a partire da personaggi esemplari, da situazioni in qualche modo tipiche, il film elabora un mondo chiuso che evoca in generale il rapporto tra uomo e donna. La protagonista, Maria, si vede negare l'amore fisico dal proprio compagno Paul; è un rifiuto importante, che si legge negli elementi cinematografici (la scenografia asettica dell'appartamento bianco vuole significare il terreno vuoto del sentire comune) e in quelli filmici (il dialogo che procede per aforismi d'argomento sessuale si oppone ad una narrazione tradizionale, e distrugge il racconto). Solidamente impostato, <Romance> scatta nel finale con una soluzione vertiginosa e violenta di montaggio espressivo (forse l'unica); in mezzo, una discesa nell'abisso della ninfomania che convince poco, specialmente quando s'affida ad un referente di genere come il maledettismo al femminile (la sequenza del sesso consumato con furia, e per dispetto, sulle scale). Questo non impedisce a Catherine Breillat di ben completare la dimostrazione del teorema che le sta a cuore, avente come oggetto la volontà di potenza (creatrice) del soggetto femminile; la cosa che più ci interessa e che l'operazione ideologica è condotta per mezzo di un linguaggio autenticamente, pienamente cinematografico.