NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


L'amore Inatteso - Qui a envie d'être aimé?
Anno: 2010
Regista: Anne Giafferi;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 29-03-2013


“Chi fra di voi desidera essere amato?” Nel sottoscala deserto, dove si tiene la catechesi, un prete energico si alza e chiede ai pochi presenti: “Qui a envie d'être aimé?” È il titolo originale del film francese di Anne Giafferi uscito in Italia con il nome de L’amore inatteso. La storia è tratta da un romanzo di Thierry Bizot, il marito della regista. Che succede in Francia? A marzo, un milione e mezzo di persone hanno marciato nelle vie di Parigi contro la proposta di legge dei matrimoni gay. Una manifestazione colorata, familiare, imponente. Ma qualcosa di strano è accaduto. Tutte le agenzie riportano un piccolo fatto di cronaca. Dei contestatori hanno cercato di sfondare il cordone di polizia, perché gli impediva di entrare sulle Avenue des Champs-Élysées. La risposta è stata di una carica con un fitto lancio di lacrimogeni. Nulla di particolare. Noi siamo abituati a vedere scene del genere nelle manifestazione dei no global, no tav, ecc ecc, ma questa è la prima volta in corteo organizzato da cattolici degenerare in una rivolta. Per onestà la dimostrazione era stata alimentata dalle organizzazioni cattoliche, ma vi partecipavano anche persone di altre religioni. Ma delle tre associazioni organizzatrici una era la "Plus gay sans mariage", fondata da un ventunenne ateo e omosessuale francese Xavier Bongibault e composta di tanti altri gay contrari al matrimonio. Sembrava una disfatta totale per il cattolicesimo nel paese dell’illuminismo. La secolarizzazione, il capitalismo, il consumismo parevano averlo condannato all’estinzione, all’esistenza minoritaria nascosta. La volontà di Hollande di istituire il matrimonio omosessuale ha fatto il miracolo. I vescovi sono usciti dalle catacombe, hanno urlato contro, pensavano di essere soli nella battaglia invece alle loro spalle si sono trovati un esercito. Antoine è un avvocato. È sposato con Claire e ha due figli. Il più grande Arthur sta entrando nella fase adolescenziale. Una famiglia borghese, normale, fra loro c’è affetto, rispetto, stima. Manca un amore disinteressato, indipendente e a prescindere. Arthur a scuola è bravo, studia ma somatizza la mancanza di una sensibilità di amore con il padre. I due si vogliono bene, ma non hanno imparato ad amarsi, per effetto di una cultura veloce e sbrigativa, nella quale i sentimenti sono dei take away. Un figlio ha bisogno di espressione, di una solidità affettiva; non si può accontentare dell’offerta di due giovani genitori: il loro atteggiamento emotivo è carente. Dopo un colloquio con un anziano professore di Arthur, il Antoine è invitato ad assistere a un incontro religioso. Sorpreso, stupito del consiglio - egli è ateo, più per moda che per scelta consapevole - accetta scettico di partecipare per paura di una ritorsione del professore contro il figlio. “Forse hai la faccia da cattolico” lo sfotte la moglie. Fino a questo momento le scene servivano a creare distanza e insofferenza fra i membri della famiglia. Il rapporto con il figlio è delineato in una scena in cui il padre parla al figlio, mentre lui, dissimulando disattenzione, legge un libro. Oppure nel litigio con il fratello cattivo. Oppure nel dialogo con la sorella depressa, la quale incontra un analista. Oppure nel freddo comportamento del genitore nei suoi confronti. La regista utilizza uno stile borghese/ipocrita, accompagnato da un sottile sarcasmo nei confronti dei salotti danarosi. Secondo momento. Il padre di Antoine possiede un’accogliente casa in campagna. Dalla collina s’intravede il mare. Intorno c’è una distesa di verdi prati. Antonie cammina agitato, avvista una vecchia bella chiesa romanica. All’interno tutto è scuro. Con indifferenza guarda all’interno e lo sguardo si sofferma sul volto di Gesù in una statua lignea. È un attimo, un momento. Qualcosa accade, ma non possiamo saperlo perché la regista ci riporta subito nella casa. Arriva dubbioso all’incontro di catechesi. È un posto squallido. Uno scantinato brutto, buio, con delle antiche sedie e delle colonne in mezzo alla sala. Il richiamo è alle tetre catacombe in cui secondo tradizione si nascondevano i cristiani durante la persecuzione delle origini. All’interno poche persone, di tensione umana disparata. È brava la regista a concederci con rare scene un mondo diverso. C’è la donna che dice di credere, ma trova la chiesa superflua e il papa un essere dannoso. C’è il finto intellettuale; frequenta con orgoglio e vanità pure un corso di filosofia e vorrebbe trovare nelle parole dei filosofi una salvezza. C’è una coppia sposata, praticante, ma con necessità di abbattere qualche dogma di troppo. E c’è Antoine, si definisce un non credente e racconta di intervenire perché educato. In questo momento il prete definisce il motivo delle riunioni: la ricerca di amore. In seguito c’è una parte divertente. Antoine ha dei dubbi, le sue certezze sull’inesistenza di Dio cominciano a vacillare. Non trova i discorsi delle riunioni stravaganti, al contrario, stanno aprendo uno spiraglio nel suo cuore. A casa racconta sul generico la sua esperienza cristiana. Gli amici, gente borghese, benestante, ma malinconici, lo sfottono, e con antipatica superiorità prendono in giro il gruppo come se fossero membri di una setta. Antoine ha paura di mostrarsi apertamente. Non vuole essere deriso in un mondo secolare. Allora con finto disinteresse eccolo guardare la Bibbia in libreria, la sfoglia come se fosse un catalogo. La compera, ma la nasconde come una rivista porno in mezzo ad altri giornali. La legge rintanato, timoroso di essere osservato dagli altri. “Perche non hai scelto il Dalai lama o la cabala, cattolico non è molto sexy” gli dice la sorella. Infatti, se uno non vuole essere ateo dovrebbe, per essere accettato dallo snobismo borghese, almeno scegliere di essere buddista induista animista; cattolico non è proprio alla moda. Antoine dopo le paure iniziali riesce a comprendere il significato della parola amore. E sarà il figlio a scoprirlo. Dopo un brutto litigio ci sarà un abbraccio liberatorio fra i due. Alla fine Arthur riesce a coprire quella mancanza di tenerezza, causa della sua limitazione e tristezza. Entrambi hanno bisogno di amare. La diffidenza della moglie sparirà l’ultimo giorno della catechesi. Essa ascolterà, senza essere vista, il saluto di chiusura del marito. Un momento toccante e significativo. Mentre per il presunto filosofo è stato un fallimento. Egli cercava il significato intellettuale e materiale della religione. Per la donna credente ma detrattrice della chiesa, è stato tutto inutile, ma essa non cercava nulla, e la ‘’perfida’’ regista la ha esibita varie volte appisolata. Il film si termina con l’accettazione della moglie della scelta del marito, entrambi possono intraprendere un cammino nuovo. Una storia anticonformista, raccontata con passione e con tono energico. Comprende tutto nelle inquadrature, non lascia nulla al caso, incrementando con un montaggio lento ma volitivo i messaggi da accogliere. Il tutto è molto facile, semplice ma perfino spiritoso. Siamo lontani dal cinema mistico, dogmatico, non è un film di Pasqua, qui abbiamo un travaglio umano da raccontare. La prima scena del film si sente la voce fuori campo dell’avvocato Antoine in un processo. La camera entra nel tribunale, un ironico Antoine guarda il calvo imputato: “Lei aveva tanti capelli”, esso lo guarda stupito. È una bugia, ma irrilevante, bisogna ottenere l’assoluzione a tutti i costi. Bene quell’Antoine iniziale è sparito, ora Antoine ha acquisito la propria vita.