L’arbitro.
Luigi Filippo d’Amico. 1974. ITALIA.
Attori: Lando Buzzanca, Joan
Collins, Massimo Mollica
Durata: 122'
L’arbitro Carmelo Lo Cascio,
siciliano d’origine, è nel vivo della sua carriera. Stimatissimo in Italia,
rispettato all’estero, è prossimo a dirigere le partite della fase finale dei
mondiali. Il suo obiettivo quindi è quello di mantenere alto il livello della
sua integerrima condotta. Colpito però da frequenti attacchi di mal di pancia
che lo affliggono da quando è ritornato da un viaggio in Africa, dove ha
conosciuto anche la sua amante Elena, frustrato dalla moglie Laura che da tempo
gli domanda maggiori attenzioni, ed alle prese con un figlio dalle apparenze
comuniste, alla fine ricorre all’uso di sostanze dopanti su consiglio del suo fidato
collaborate guardalinee, l’amico Vito. Finirà in manicomio colpito da rimorsi e
sensi d’onnipotenza.
Una commedia tutto sommato
divertente, poco pruriginosa rispetto alla tendenza del periodo e molto
nostrana oltre che per l’argomento trattato, anche per la solita scrittura
sceneggiata (alla quale partecipò anche Raimondo Vinello) che preferiva scene
mai più lunghe di uno sketch. Ispirato alle vicende del vero arbitro Concetto
Lo Bello (poi deputato DC), oltre ad avvalersi della recitazione dell’attrice
americana Joan Collins, il film ha potuto contare su diversi cammei che lo
hanno elevato al rango di cult: Bruno Pizzul, Alfredo Pigna, Nicolò Carosio
oltre alla sigla dei titoli “I’m football crazy” di Dandylion e De
Angelis, ed interpretata da Giorgio Chinaglia. Pessimo il montaggio delle scene
di calcio giocato, con inquadrature di stadi a tre piani e tagli dal basso che
lasciano intravedere campetti di periferia. Sempre di moda la polemica sulla
moviola televisiva e le decisioni arbitrali prese direttamente sul campo.
Bucci Mario
[email protected]