Buttati Bernardo!. Francis Ford
Coppola. 1966.
USA.
Attori: Peter Kastner,
Elizabeth Hartman, Geraldine Page, Rip Torn, Karen Black, Julie Harris
Durata: 97’ min.
Titolo originale: You're a Big Boy Now
New York. Il diciannovenne
Bernardo, impiegato presso la biblioteca del padre, è mandato a vivere da solo
non ostante le resistenze della premurosa ed invadente madre. Ancora vergine,
s’infatua della bella Barbara Darlyn, attrice e ballerina, senza rendersi conto
delle attenzioni che gli sono rivolte da una sua coetanea. Si decide un giorno
a scrivere una lettera a Barbara la quale, colpita dall’eccessiva semplicità
del ragazzo, decide di invitarlo prima a passare una notte con lei a casa sua
(senza però che accada niente) e poi a trasferirsi definitivamente. In realtà
però, Barbara è una donna volubile, matura e soprattutto instabile, e si
diverte a giocare con Bernardo come se fosse un pupazzo. Sconfitto dalla sua
forte personalità, Bernardo comprende la trappola del miraggio femminile e
decide di far coppia con Amy, la giovane ragazza innamorata di lui.
Considerando la giovane età del
regista (27 anni ed allievo di Corman), che ha anche scritto la sceneggiatura
di questo film, Buttati Bernanrdo! è un ottima commedia che attraverso
la satira del mammismo americano affronta anche il tema della crescita e
maturità sessuale (il titolo originale è molto più indicativo di quello scelto
per il mercato italiano) come forse anche metafora dell’approdo del regista al
mondo del cinema (diverse le citazioni sparse qua e la nella storia).
Personaggi beat surreali (quelli della compagnia teatrale di Barbara) e
fortemente macchiettistici (la famiglia di Bernardo e gli inquilini del palazzo
dove va a vivere) contribuiscono a definire una storia che sa tanto di fiaba e
che diverte non solo per la semplicità della trama ma anche per l’ottimo gusto
del regista: il film inizia con un lento carrello in avanti nella biblioteca ed
uno all’indietro dopo il frastornante ingresso di Barbara sulla scena. Molto
interessanti quasi tutte le scelte narrative: l’uso dei dialoghi non sempre in
sincronia con le immagini (la sera che Amy e Bernardo s’incontrano); la fuga di
Bernardo con la Bibbia che termina in un supermercato (storia che si allarga e
che diventa condizione collettiva). Ancora embrionale l’uso delle luci e la
scelta delle inquadrature in cui si vede spesso l’ombra dell’operatore (sul
poliziotto, su Barbara). Quasi fossero una parte dei dialoghi le musiche
arrangiate dai The lovin spoonfull, tra le quali anche la title track You
are a big boy now.
Bucci Mario
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