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Halloween: la notte delle streghe - Halloween
Anno: 1978
Regista: John Carpenter;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 02-12-2003


La grande guerra

Halloween: la notte delle streghe.  John Carpenter. 1978. U.S.A.

Attori: Jamie Lee Curtis, Donald Pleasence, Nancy Loomis, Tony Moran, Charles Cyphers

Durata: 93’

Titolo originale: Halloween

 

 

Haddonfiled, Illinois, 1963. Durante la notte di Halloween il bambino Michael Myers uccide la sorella maggiore Judith dopo che questa ha avuto un rapporto con il suo fidanzato. Smith’s Grove. 1978. La notte della vigilia della festa di Halloween, esattamente quindici anni dopo, Michael riesce a fuggire dal manicomio nel quale era stato rinchiuso. Sulle sue tracce si mette il dottor Sam Loomis, colui che per tutto il periodo della detenzione si era curato della sua malattia. Con molta probabilità il ragazzo, ormai cresciuto e molto forte fisicamente, avrà fatto ritorno nella sua vecchia casa. Giunto in città, infatti, Michael incomincia a pedinare Laurie, una ragazza simile a sua sorella, ma molto timida. Nel frattempo il dottor Loomis cerca Michael nel suo passato: prima passa dal cimitero e trova che la lapide di Judith è stata sottratta, poi una volta raggiunta la vecchia e disabitata casa dei Myers, vi trova un cane sbranato da poco tempo. Laurie intanto, per la notte di Halloween, ha accettato di fare la baby sitter, così come una sua amica, anch’ella pedinata di Michael. Sarà proprio quest’ultima la prima vittima, una volta che si sarà ritrovata sola dopo aver piazzato la bambina che doveva controllare a Laurie. Una coppia di amici intanto, raggiunge la casa dove la ragazza è stata uccisa ed anche loro diventano vittime. Laurie, spaventata e preoccupata a causa di una serie di segnali (la telefonata di una vittima mentre stava morendo) decide di farsi coraggio e va a dare un’occhiata nella casa dell’amica. Qui rinviene i tre cadaveri e, dopo essere stata aggredita di Michael, riesce a fuggire ed a tornare nella casa dove stava lavorando come baby sitter. Michael riesce ad entrare nella villa e dopo diverse colluttazioni, nelle quali rimane ferito più volte, è infine colpito da diversi proiettili esplosi dal dottor Loomis, in perlustrazione in quella ed attirato dalle grida dei bambini. Poco dopo, il corpo di Michael non si troverà più.

Capolavoro del cinema horror, più che un classico, una pietra miliare del genere (poi diventato horror urbano). L’uomo senza volto, che non ha immagine, è il serial killer, la cui natura folle è rappresentata proprio da questo topos. Il prologo che introduce il trauma del maniaco, è semplicemente perfetto: la sequenza dell’omicidio di Judith si apre e si chiude con un’inquadratura frontale della casa (con la quale per altro si chiude tutto il film) e tutto avviene con quella che sembra un’unica sequenza. Il personaggio principale, Michael (interpretato sotto la maschera da Tony Moran), è costruito oltre che naturalmente da una forte preferenza per la soggettiva, attraverso le indagini del dottore che, ripercorrendone i luoghi del passato ne descrive il carattere presente (nel dialogo con il poliziotto ad esempio, dopo aver ritrovato il cadavere del cane “Un uomo non sbrana” “Lui non è un uomo”). Per mantenere questa distanza nel racconto, per quanto riguarda la scelta delle inquadrature, Carpenter preferisce campi medi e campi lunghi, arricchiti da pregevoli carrelli e dall’uso della steadycam, all’interno dei quali la soggettiva di Michael o l’ingresso del suo corpo nell’immagine, appare anche come un’intrusione del folle nella quotidianità di Haddonfiled, e non permette allo spettatore di avere un altro punto di vista se non quello dell’assassino. Il regista si curò anche di comporre la musica, diventata ovviamente un cult, e che mostra una capacità di adattarsi alle immagini tanto da rendersi necessaria quanto queste nel creare autentica suspence nello spettatore. Molto pulito anche il lavoro dell’operatore alla m.d.p. Ray Stella. I titoli di testa (nei quali il regista ci tiene a mostrare la paternità del lavoro sin dal titolo, lasciando che appaia John Carpenter’s Halloween) scorrono mentre una zucca invade lo schermo, proponendo da subito quello stato d’angoscia dal quale lo spettatore non potrà che rimanerne affascinato. Scritto in soli dieci giorni con Debra Hill, anche coproduttrice, e girato in tre settimane, costò trecentomila dollari e fu il primo grosso successo di pubblico di Carpenter (Morandini 2003) con in incasso di sessanta milioni (Di Giammatteo – Dizionario del cinema americano). Esordio al cinema per l’appena ventenne Jamie Lee Curtis, figlia di Tony Curtis e Janet Leigh, da quel giorno una delle icone degli anni ottanta delle scream girls. Sarà l’unica ragazza a salvarsi, perché meno frivola delle sue amiche. Seguito da oltre sei pellicole, tutte prodotte sul personaggio di Michael Myers, e da un’infinità di cloni, mai all’altezza di questo capolavoro del genere.

                                                                                                                      Bucci Mario

                                                                                                          [email protected]