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Cani arrabbiati - Rabid dogs
Anno: 1974
Regista: Mario Bava;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 02-12-2003


La grande guerra

Rabid dogs – Cani arrabbiati. Mario Bava. 1974. ITALIA.

Attori: Riccardo Cucciolla, Don Backy, Luigi Montefiori, Maurice Polì, Lea Lander, Lea Kruger

Durata: 94’

 

 

Portata a segno una rapina da cento milioni ad un porta valori, quattro malviventi si mettono in fuga inseguiti dalla polizia. Braccati all’interno di un parcheggio sotterraneo, uno di loro muore freddato dai poliziotti ma gli altri tre riescono a fuggire sequestrando una donna, dopo aver ammazzato per errore la sua vicina di casa. Preoccupati perché la polizia è al corrente del tipo di macchina con la quale si sono dati alla fuga, il gruppo riesce ad impossessarsi di una nuova automobile con a bordo due nuovi ostaggi. Un padre ed un figlio malato che necessita cure mediche, sono i due ostaggi che si aggiungono alla donna. In fuga sull’autostrada, alla larga dai poliziotti, Trentadue e Bisturi, due dei rapinatori, cercano a più riprese di violentare la donna una volta che questa è stata riacciuffata da loro dopo un tentativo di fuga. I rapporti all’interno della macchina subiscono una serie di frustrazioni che porteranno il Dottore, il terzo dei rapinatori, a sparare contro Trentadue dopo l’ennesimo tentativo di violenza sessuale. Ad una stazione di servizio, una magra e chiacchierona donna dell’alta borghesia domanda loro un passaggio, ma sarà freddata dopo pochi chilometri con una coltellata di Bisturi. Fatti sparire i corpi dei due cadaveri (Trentadue non era ancora morto, ma è giustiziato sul posto) e raggiunto il luogo dove il Dottore ha preparato la macchina di scambio, Riccardo, il padre del bambino malato, si trova in possesso di una pistola e riesce ad uccidere i due malviventi. La donna muore sotto il fuoco incrociato, ma il bambino è salvo. Giunto ad una cabina telefonica, Riccardo fa una telefonata: in realtà anch’egli è un sequestratore e quel bambino non è suo, ma un ostaggio per chiedere un riscatto miliardario.

Inedito in Italia per oltre venti anni, Rabid dog è giunto a noi solo nel 1998 in copia dvd. Tratto da un racconto di Ellery Queen, è stato definito come uno dei primi road movie italiani (Stracult – dizionario dei film italiani di Marco Giusti). Un film violento, raccontato attraverso dialoghi serrati, follie claustrofobiche e primi piani che sfruttano perfettamente tutto lo spazio gestibile in un’automobile, non ebbe fortuna perché dopo le riprese la casa di distribuzione fallì. Superbo l’accostamento tra la musica di Stelvio Cipriani ed il perfetto montaggio di Carlo Reali nella sequenza della fuga di Maria, l’ostaggio, attraverso il campo di pannocchie. Finale incredibile, uno di quelli che ti permette, una volta terminata la proiezione, di ritornare con la mente all’inizio del film e di reinterpretarlo attraverso il dictu dell’ultima sequenza. Una chicca del cinema di genere.

 

 

Bucci Mario

[email protected]