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Sal-In-Eui-Choo-Eok - Memories of Murder
Anno: 2003
Regista: Bong Joon-Ho;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Corea;
Data inserimento nel database: 24-11-2003


Documento senza titolo
Regia/Director: Bong Joon-Ho
Soggetto, Sceneggiatura/Story, screenplay: Bong Joon-ho, Shim Sung-bo
Fotografia/Director of photography: KimHyeong-gu
Costumi/Costumes design: Kim Yu-sun
Montaggio/Film editor: KimSun-min
Musica/Music: TaroIwashiro
Suono/Sound: LeeByung-Ha
Interpreti/Cast : KimSang-Kyung, Song Kang-Ho
Produttore/Producer: KimMoo-Ryung
Produzione/Production: Sidus – Cinema Service
Distribuzione/Distribution: CJ Entertainment

Il primo serial killer della storia coreana, o almeno il primo documentato, non è mai stato arrestato. Il regista gioca con lo spettatore a carte scoperte da subito, avvertendo nelle prime inquadrature che quanto andremo a vedere è la storia di un crimine mai risolto. Ma Memories of Murder è in realtà molto di più: è una storia della provincia rurale coreana negli anni della dittatura militare e del regime marziale (i fatti si svolgono nel 1986). E' una storia di violenza e sopraffazione (i poliziotti di campagna che vogliono a tutti i costi incastrare qualcuno e picchiano selvaggiamente lo "scemo del villaggio"), di presunzione e incomprensione (il poliziotto venuto dalla città che dovrebbe fare da supporto alla task force locale e che finisce per entrare nella spirale di violenza dei colleghi di provincia), di sconfitta e di rinuncia.
E mentre il cosiddetto ordine pubblico si rivela prigioniero della stessa spirale di violenza messa in atto dalle istituzioni, giovani donne continuano a morire misteriosamente, prima stuprate e poi strangolate, spesso anche seviziate.
Tutti gli stilemi rituali del serial killer vengono rispettati con orientale certosineria: ogni omicidio avviene mentre piove, prima alla radio viene mandata una certa canzone, le vittime indossano sempre qualcosa di rosso...

La cupezza e il pessimismo che informa di sé questa opera (particolarmente caustico il finale ambientato ai giorni nostri...) sono spezzati dalla capacità tutta orientale (in questo Hong Kong ha fatto scuola, anche se a vedere certi prodotti del cinema coreano - Oasis. Bichunmoo, Memento Mori, e i film di Kim Ki Duk etc sembrerebbe proprio che l'allievo stia superando il maestro) di mescolare tragico e grottesco, comico e drammatico. I personaggi della polizia locale riescono a passare senza soluzione di continuità da macchiette esilaranti a spietati e spaventosi aguzzini.
Uno dei film migliori di questa sezione del concorso insieme all'ecuadoregno "Fuera de Juego".