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La ragione pura
Anno: 2001
Regista: Silvano Agosti;
Autore Recensione: paola D'
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 20-06-2002


La ragione pura
La ragione pura

Il regista: discorsetto iniziale. «Vi invito a guardare questo film dimenticandovi tutti i films che avete visto finora, come se fosse la prima volta, con gli occhi di un bambino».
Obiezioni:
- se per bambino si va nell'età prenatale, ok; altrimenti fin da neonato gli propinano il video del suo parto, quindi ...
- se così avessimo fatto avremmo dedotto che andare al cinema è un'esperienza molto triste. Fortunatamente ciò non accade ed è incredibile quanto sono consolatori gli "altri" films.
- essere indipendenti non scusa proprio tutto.

Il film. E' un film sulla pazienza, quella degli spettatori in primo luogo, ma anche quella degli attori, macchinisti, catering, insomma: bisogna avere pazienza. Resta da chiarire cosa centri Kant, ma forse chi va al dibattito di domani, con pazienza, lo scoprirà.
120 minuti circa [in realtà sono solo 83, ma eterni], 10 in totale salvabili. In sintesi: «bella fotografia».

Sceneggiatura: noiosa come la storia che si racconta: coppia sposata da quindici anni che riscopre l'impeto della passione con mirabili escamotages quali lei che finge di dormire e colloquia (biascica) con lui nel finto sonno, suggerendo modi di rinfocolare l'amore sopito ("vestiti di verde"; "facciamo l'amore sotto la pioggia"; "chiamami Lola" - fine degli escamotages, 90 minuti). Ovviamente lui segue tutto alla lettera e la noia che prima dominava il rapporto si dipinge di verde, ricorre a finte piogge, ma sempre noia rimane.

Montaggio: in sostanza è il film; più che altro si tratta di compiaciuti accostamenti di immagini. Molto compiaciuti.

Recitazione e attori: Eleonora Brigliadori è molto carina ma le si dovrebbe impedire la parola; quando apre bocca è straziante nel senso lato e peggiore del termine. Franco Nero: peccato, convinta che sia un grande, spiace vederlo fare la parte del pirla totale.

Messaggio: l'amore è possibile; certo che in questa forma meglio altro.

Si salvano:
Madonna del parto di Piero della Francesca; qualche scena di bambini (diciamo due, via); secondo Piero la musica (Morricone) secondo me no, però è opinabile; al quinto identico assolo di tromba avrei volentieri annodato lo strumento suddetto al collo del bambino che la suonava.

Cortile Arena San Filippo:
Lieve brezza e zanzare quasi assenti.

Citazioni:
di sicuro la serie televisiva Vacanze all'isola dei gabbiani, ma qui solo pochi eletti possono condividere tale ricordo.

L'estetica di Agosti regge la distanza breve, sul lungo diventa maniera stantia e ridondante.
Qui mi sembra che non ci fosse molto da dire e anche il più paziente degli spettatori se ne accorge.
Resta sempre il mistero di che cavolo centri Kant ma se ci tenete proprio vi suggeriamo la prossima proiezione, stessa sala, 20 giugno, ore 22. Segue dibattito

Paola D'
(raccogliendo gli umori della "sala")