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Vanilla Lament Anno: 1997 Regista: Catherine Crouch; Autore Recensione: Adriano Boano Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 20-04-1998
Vanilla Lament
Le vecchie canzoni sixties più spensierate fanno da cornice ad un corto molto ben cadenzato, dove i dettagli sono evidenziati con interventi su pellicola che accentuano i bordi degli oggetti e conferiscono ulteriore movimento ai gesti di una quotidianità fatta di screzzi e divertimento, che trovano una duplicazione buffa nell´uso di due barbie, alter ego delle due conviventi in rotta; le due bambole sono sempre nude ed esibiscono senza falsi pudori i veri sentimenti delle due donne.
Spassoso lo sketch allo specchio, che consente alla ragazza di mascherarsi e di giustapporsi barba e baffi, usando la colorazione manuale della pellicola dopo lo sviluppo. Con lo stesso metodo si aggiungono un sole dipinto in cielo e Manhattan incorniciata, mentre il fumo di una sigaretta diventa colore che offusca e chiude il siparietto. Conclude il sogno la foratura della bici (ovviamente le ruote cerchiate continuano a girare grazie al colore fittizio da post-produzione) ed il recupero delle immagini precedenti in una ridda frenetica di bambole, realtà, sogno fumettaro, conducono all´immaginazione liberatoria di un´orgia di Barbie.
Lo stile un po´ sporco e lo spirito scanzonato fanno apprezzare la tecnica, elevandola dal rango di mero esercizio stilistico a godibile rimeditazione su un rapporto finito.
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