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Ba wang bie ji - Addio mia concubina
Anno: 1993
Regista: Chen Kaige;
Autore Recensione: Marcello Testi
Provenienza: Cina;
Data inserimento nel database: 18-05-1998


Untitled

Percorso storico-didattico lungo alcuni decenni cinesi.

Si può avvicinare, forse in maniera azzardata, alla trilogia della Mèszàros, per l'incisività con cui è rappresentatoil dramma di chi subisce durante la propria vita fin troppi rivolgimenti storici.

Chi sceglie l'Opera di Pechino (o è scelto?) ad essa deve dedicare la vita, deve vivere sul palcoscenico, che è pur sempre un bel punto di vista!

Sarebbe un'ottima idea, se non fosse macchiata dall'eccesso di didascalismo che pervade proprio questa parte del film (i personaggi non fanno che ripetere: "Questa è la vita. Questo è il palcoscenico."), mentre viene evitato o solo sfiorato sul terreno azzardato potrabbe chiamare in causa "Malcom X", la lezione-di-storia di Spike Lee, analoga anche per la durata.

Sarebbe azzeccata anche la rappresentazione dell'ambiguo rapporto fra i due attori che interpretano uno il Re, l'altro la concubina; ma la misoginia dilagante (il personaggio interpretato da Gong Li, starfeticcio di Zhang Yimou, risulta fin dall'inizio insopportabile) si insinua anche fra i due protagonisti, appiattendo la "concubina" sulla effemminatezza setreotipata, caratterizzata principalmente da passività e negatività.

Conclusione piuttosto prevedibile, con il finale dell'opera che giunge a coincidere con la fine della vita.