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Small Soldiers Anno: 1998 Regista: Joe Dante; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 17-10-1998
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Small Soldiers
Di Joe Dante
Con Irwin Wayfair , Christy Fimple, Alan Abernathy
La creatura che si ribella al creatore. La macchina programmata dall'uomo
che inizia ad usare la propria intelligenza artificiale autonomamente. E
uccide.
Il progresso avrà pure permesso agli esseri umani di liberarsi dalle
paure primordiali (fuoco, buio etc) o, almeno, di nasconderle nell'angolo
più riposto del proprio subsconscio: ma al prezzo di creargliene
delle altre, perfettamente al passo con i tempi. Da Frankenstein al mondo
dei robot passando per Hal9000 l'artista immagina mondi dove macchine sempre
più perfette sfuggono ad ogni controllo ed acquistano vita propria.
E così facendo esorcizza la propria paura.
"Small soldiers" fa anche un passo avanti lungo questo sentiero:
dà vita a degli strumenti pensati per divertire, dei giocattoli.
Un gruppo di soldatini molto sofisticati viene creato per combattere e distruggere
un gruppo di alieni, i gorgonauti, altrettanto sofisticati. Così
sofisticati (il loro cervello è costruito con dei chip segretissimi
ideati per scopi puramente militari) che appena escono dalle loro scatole
cominciano a fare ciò per cui sono stati creati: combattere. Senza
pietà. Joe Dante riesce così a regalarci due ore di puro divertimento,
azione, affetti speciali straordinari, citazioni a gogò alcune delle
quali autoreferenti ("di', ma lo sai qual e' la mia password? Gizmo!",
fa uno dei progettisti dei giocattoli al collega) e nello stesso tempo a
graffiare col velenoso sarcasmo cui ci ha abituati quella società
dei consumi e del progresso ad ogni costo che nell'immaginario collettivo
è ormai identificabile con gli Stati Uniti d'America ("i bambini
così possono imparare..." prova ad argomentare uno dei progettisti
al direttore della fabbrica di giocattoli, che prontamente gli risponde:
"imparare? Avanti il prossimo").
Un film estremamente intelligente, capace di soddisfare chiunque, e di far
discutere e riflettere a lungo. C'è una scena, tra le tante, che
mi ha colpito molto: i soldatini sono in casa dei vicini del ragazzino che
sta proteggendo i gorgonauti. E, mentre fanno fuoco e fiamme distruggendo
la casa, sullo schemo televisivo passa un film di guerra. Le immagini si
accavallano, e la guerra dei giocattoli non sembra poi così diversa
da quella raccontata attraverso le immagini televisive. Non c'è che
dire: le macchine, siano esse computer o soldatini, sono davvero fatte a
nostra immagine e somiglianza.
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