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Pas de scandale Anno: 1999 Regista: Benoit Jacquot; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: Francia; Data inserimento nel database: 07-09-1999
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Pas de scandale
Di Benoit Jacquot
Con Fabrice Luchini, Isabelle Huppert, Vincent Lindon, Vahina Giocante
Un uomo torna in famiglia dopo esservi mancato per alcuni mesi. E' un grande
industriale appena uscito di prigione dove era stato detenuto per questioni
finanziarie, ma potrebbe anche essere un commesso allontanatosi di casa per
via di una malattia, quello che conta è che tutto è cambiato:
forse nella realtà o forse solo nella testa e nel cuore di Gregoire,
ma tutto è cambiato. Il volto spaesato e quasi infantile del bravo Fabrice
Luchini è la cifra stilistica del film, che pure conta su attori del
calibro di Isabelle Huppert e Vincent Lindon.
Gregoire-Luchini è infatti un uomo fondamentalmente solo, che reagisce
al senso di estraneità col mutismo, e che riesce a ritrovare una dimensione
ed una possibilità di redenzione (non di fronte alla legge, per quello
ha evidentemente già pagato, bensì di fronte alla sua famiglia
e a sé stesso) nelle scarne conversazioni e nel bacio rubato alla parrucchiera
della moglie, una ragazza che sta vivendo, di riflesso, qualcosa di simile al
suo dramma, dal momento che il suo ragazzo è appena uscito di prigione.
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Film sottile, intelligente, profondo, giocato sugli intensi primi piani dedicati
al volto estremamente espressivo di Fabrice Luchini (che lascia decisamente
in ombra la pur brava Huppert), "Pas de scandal" si distacca fortunatamente
dal precedente lavoro di Jacquot presentato due anni fa in concorso a Venezia,
"Le septieme ciel", decisamente insoddisfacente. Purtroppo le stesse
cose positive non si possono dire sul regista, protagonista di un episodio estremamente
spiacevole: il giorno dopo la proiezione del film, ha infatti annullato la conferenza
stampa adducendo il pretesto che in sala stampa c'erano troppe poche persone.
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