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Mr. Magoo
Anno: 1997
Regista: Stanley Tong  ;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 14-05-1998


Buio in sala. Sullo schermo arrivano le immagini a cartoni animati di una bellissima fanciulla giapponese dal volto triste. Ad un certo punto, la ragazza prende un paio di forbici e si taglia i lunghi capelli. Indossa abiti maschili, esce di casa, sembra un perfetto samurai. No, non e' Mr. Magoo, sono le prime scene del nuovo film d'animazione della Disney.

Anche Mr. Magoo inizia con la scena di un cartoon: e' lui, l'improbabile vecchietto miope, calvo e ricchissimo che si aggira all'interno della sua fabbrica di verdure in scatola conbinando un pasticcio appresso all'altro. Lo stacco dall'animato al recitato e' improvviso ed inaspettato, ed ecco che il cartoon diventa il simpatico Leslie Nielsen, non piu' calvo ma con una bella chioma di capelli bianchi. Magoo sta inaugurando un'ala di un museo da lui donata alla citta'. Protagonista d'eccezione, un bellissimo rubino, la "stella del Kuristan" (l'occhiolino a "La pantera rosa" e' cosi' strizzato a dovere...), prestato per l'occasione ma presto sgraffignato da una bella ladra e dal suo complice, assoldati dal perfido Monsieur Cloquet (ah, Alex, come ti sei ridotto male... )))-: ). Ma i due ladri sulla nave che dovrebbe portarli da chi ha commissionato il furto cominciano a litigare, il gioiello precipita in mare, o meglio nella barchetta di Magoo che e' fuori col cagnoletto a pescare.
FBI e CIA insieme (ehm, forzatamente insieme... (; ) sospettano che il mandante del furto sia proprio il povero Magoo che si ritrovera' cosi' con cagnoletto, nipote e compagnia bella ad inseguire un gioiello prima sulla neve (e anche qui le scene sugli sci ricordano un po' troppo insistentemente "La pantera rosa") poi in Brasile, dove Magoo si ritrovera' persino vestito da sposa.

Diciamolo subito, il film si basa tutto sulla simpatia e la bravura di Leslie Nielsen, che per il resto e' un collagino gradevole ma nulla piu' di battute e gag a volte anche un po' troppo ripetitive e stantie. Il cartoon era piu' feroce e dissacrante, e purtroppo la genialata di aprire e chiudere con degli spezzoni del cartoon finisce per ritorcersi contro al regista. Un film pulitino, innocuo, per bambini, in fondo anche per adulti che non vogliono stare troppo a pensare. Ma che nessuno si aspetti che Magoo-Nielsen assomigli un gran che al Magoo del cartoon, ci rimarrebbe male. Quanto a Malcom McDowell, mi viene tristezza solo a guardarlo, ormai, quando si sforza di far ridere facendo gli occhi da pazzo, che in nulla, purtroppo, ricordano la pupilla dilatata e truccata di nero che apre "Arancia meccanica".