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Allarme rosso
Anno: 1996
Regista: Tony Scott;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: Usa;
Data inserimento nel database: 26-04-1998


Untitled

ALLARME ROSSO (CRIMSON TIDE), di Tony Scott, con Gene Hackman, Denzel Washington, George Dzundza, Matt Craven. Usa, 1995. 2h,03.

Il clima di distensione Usa-Urss fine anni '80 è rimesso in crisi da un generale nazionalista russo che con i suoi ribelli tenta il colpo di stato e riesce ad impadronirsi delle basi di lancio nucleari e dei relativi codici di innesco. I missili sono ovviamente quelli puntati verso gli Stati Uniti. Scatta l'Allarme Rosso, e i sottomarini con testate nucleari Usa partono alla volta delle coste russe per una manovra di accerchiamento: se i satelliti rilevano movimenti di preparazione lancio, gli americani potranno giocare d'anticipo. Comandante del sottomarino Alabama, fiore all'occhiello della Marina Usa, è Gene Hackman, suo "secondo" Denzel Washington. Arriva un primo ordine di preparare il lancio contro i Russi; poi l'Alabama rimane coinvolto in uno scontro a fuoco con un sottomarino della parte avversa e il sistema trasmissioni va in avaria, ma appena prima era arrivato un secondo dispaccio dal comando supremo, rimasto incompleto ed indecifrabile. Hackman vuole sparare ugualmente, Washington vuole aspettare l'ultimo minuto sperando di ripristinare un contatto radio ed avere la conferma dell'ordine di fuoco. Iniziano, dunque, una serie di giochi di potere e prove di autorità tra i due al limite dell'ammutinamento: una sorta di Bounty subacqueo. Cornice di tutta la vicenda, due servizi di telegiornale di un inviato in Russia: il primo, tratteggia la situazione drammatica venutasi a creare nell'Est; il secondo, annuncia la fine delle ostilità. Le immagini associate ai tg sono quelle di repertorio della tele-guerra cui ci hanno "abituati" i piccoli schermi dalla Tempesta Nel Deserto ad oggi (leggi, notturni ad infrarossi, guerriglie urbane, ecc.), la cui veridicità storica, sommandosi agli evidenti riferimenti del plot alla crisi russa dell'estate '91, conferisce un tono da fantapolitica all'insieme. Ma il vero conflitto che si combatte in Crimson Tide è quello tra due volontà e due concezioni della guerra: Hackman rappresenta il "falco", guerrafondaio, interventista, il cui occhio non vede che il Nemico, e la cui volontà è dettata da ordini e regolamento; Washington, più giovane, personifica una coscienza tutta nuova della guerra, vedendo come nemico non l'Altro, ma la Guerra stessa in quanto nell'epoca nucleare Conflitto significa annientamento di entrambe le parti. Se le prime avvisaglie di attrito tra i due si leggono nella sequenza della cena, durante la quale si confrontano esplicitamente le due facce di un America su cui aleggiano ancora gli spettri di Hiroshima e Nagasaki, lo scontro si fa aperto nel momento in cui gli eventi precipitano e diviene necessario, in presenza di ordini ambigui in una situazione senza precedenti, valutare le conseguenze di un'obbedienza cieca ai regolamenti. L'elemento su cui è costruita l'intera vicenda, è quella particolare regola a cui si devono attenere i comandanti di forze d'attacco con potenziale nucleare: gli ordini dettati dal comandante-di-prima devono essere confermati dal suo secondo, altrimenti non hanno valore. Complicazione ulteriore: anche i Russi hanno i satelliti, dunque se gli americani spareranno, automaticamente partiranno, obbiettivo Usa, anche le testate della controparte. Esito: l'olocausto nucleare. Sceneggiatura solida, bene articolata, dai ritmi calibratissimi e progressivamente incalzanti, nella migliore tradizione hollywoodiana: scritta e riscritta, a più mani, anche se nei credits viene indicato come autore solo Michael Schiffer. Tony Scott, già regista di un altro dramma da botteghino a sfondo militare come Top Gun, regge il gioco, sfoderando il suo stile clip fatto di ritmi forsennati di montaggio e di steadycam selvaggia, dettagli e primissimi piani, e conferendo allo spazio dell'azione quella cifra labirintica e claustrofobica che gli è propria. Sebbene per certi versi ridondante e retorico, enfatico nel sostenere la tesi, Allarme Rosso è godibilissimo soprattutto per le grandi prove di recitazione dei due attori principali. Azione, dramma ed happy-end: due ore e tre minuti. [Curiosità: tra i ghostwriters (scrittori non accreditati) che si sono avvicendati sulla sceneggiatura per ritocchi e revisioni figura anche Quentin Tarantino; pare che i suoi interventi si siano limitati ai dialoghi: è abbastanza facile individuare la sua mano, provateci.]