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Kateb Yacine, l'amour et la revolution - Kateb Yacine, l'amo Anno: 1989 Regista: Kamal Dehane; Autore Recensione: Andrea Caramanna Provenienza: Algeria; Belgium; Data inserimento nel database: 15-01-2001
Kateb Yacine, l'amour et la revolution - Kateb Yacine, l'amore e la
rivoluzione
Kateb Yacine, l'amour et la revolution - Kateb Yacine,
l'amore e la rivoluzione
Regia: Kamal Dehane
Sceneggiatura: Kamal Dehane
Fotografia: Maurice Raymakers
Montaggio: Denise Vindevogel
Musica: Hamsi Boubeker
Suono: Jean-Claude Boulanger, Patrick Van Loo
Produzione: CBA, RTBF (Belgium), ENPA (Algeria)
Origine: Algeria, Belgium, 1989, 16 mm, col., 60 min.
visto al Cinemamed. Il Cinema dei Paesi Arabo Mediterranei. Palermo 11-18
gennaio 2001 - Omaggio alla Cinemathèque Algeríenne
$align="left"; include "image1.php3"; ?>Documentare con immagini il diario
intimo di un poeta è sempre qualcosa di molto difficile. Citare versi e
scegliere i frammenti di vita da far rivivere, attraverso il recupero della
memoria. Così la forma intervista cede a favore della testimonianza di vita del
personaggio. Kateb Yacine, innanzitutto uomo, poiché le sue vicende di vita
insegnano che le scelte personali sono legate alla storia di un popolo più di
quello che solitamente si pensa. Yacine è un esempio di scelta forte, ma soprattutto
di radicale consapevolezza della situazione storica che ha vissuto fin da
adolescente. Il racconto segue, infatti, la sua formazione all'estero lontano
dalla Patria. La scuola francese che insegna ad essere francesi a guardare il
mondo solo dal punto di vista della storia francese. Ma Yacine si rende subito
conto delle difficoltà di crescere in opposizione. Nonostante la sua ferma
opposizione all'omologante sistema (peraltro Yacine fa un riferimento
universale e non solo alla Francia), occorre studiare bene la lingua straniera
per usarla correttamente quanto la propria. Il principio che rende impossibile
l'assimilazione completa ad un'altra identità consiste nel mantenere quella
sottile e intelligente distanza che segnano il limite dell'universale dignità
umana. Yacine diventa il punto di riferimento dei movimento di liberazione
algerina, perché è il confidente degli emigrati, i quali dettano le proprie
lettere a lui per mandarle ai propri cari in Algeria. Lontano dalla Patria si
pensa alla Patria, si pensa profondamente alle proprie radici ed è naturale che
lontano dal Paese si organizzi la lotta per la sua indipendenza. La lotta di
liberazione dell'Algeria si produce a livello intellettuale e di mobilitazione
a Parigi e non ad Algeri.
Yacine nel coltivare la propria distanza manifesta la sua appartenenza ai
diritti della libertà e dunque alla possibilità per tutti di essere apolidi in
un senso speciale. Essere cittadini di tutto il mondo. E d'altra parte i suoi
rapporti con i familiari, perfino con i figli sono caratterizzati dall'apertura
totale ai sentimenti e dal dialogo sincero. E così il figlio lontano che non ha
visto per circa vent'anni può giungere nella casa paterna ed entrarvi
naturalmente come se da sempre vi avesse abitato.
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