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Io ballo da sola - Stealing beauty
Anno: 1996
Regista: Bernardo Bertolucci;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: Italia; UK;
Data inserimento nel database: 18-03-1998


Io ballo da sola (Stealing Beauty), di Bernardo Bertolucci. Con: L. Tyler, J. Irons, S. Sandrelli, J. Marais, C. Cecchi, S. Cusak. Sceneggiatura: S. Minot. G.B./Italia, 1996. Durata: 1h e 53'.

CARTOLINE KITSCH

Tra un tramonto e un'alba, tra una pizza e una sagra, tra un cespuglio fiorito e una dolce collina, tra una tetta e un culo, tra una piscina e un falò, Bertolucci sguazza nel manierismo. Quel manierismo tutto movimenti di macchina e cartoline che solo con 18 milioni di $ ti puoi permettere, e che solo con l'incondizionato appoggio dei soliti salotti della critica puoi spacciare come "d'autore". Ingredienti scaduti, rancidi, a livello di sceneggiatura (se vogliamo chiamarla così), per un polpettone stomachevole, pretenzioso, noioso, privo di rigore, ipocrita e retorico. Il vezzeggiato Bertolucci si scopre autore dal "tocco leggero", e ci propina cattivo gusto e creatività zero per circa due ore, proponendo "laguna blu" in versione "colli toscani-paradiso per naturisti flaccidi", e riuscendo complessivamente a stupirci: "Io ballo da sola" è peggio de "Il tè nel deserto". Attorno alla bellissima cerbiattona Liv Tyler, ultima vergine a caccia di "principe azzurro", si muove tutta la solita fauna di sessantottini intellettual-chic che si tira fuori quando si vuole fare "il ritratto di una (sempre quella) generazione". Su tale versante, piuttosto che onanisticamente "sognante e fiabesco", è fin troppo tragicamente realistico: ed infatti, gli intellettual-chic (a)critici, gradito l'omaggio, hanno premiato e ripagato il trombone osannandone la sbobba, fornendogli l'alibi dell'autorialità e della poesia, procurandogli, in ultima analisi, vagonate di spettatori. Il ritorno di Bertolucci... ma era andato da qualche parte? E comunque, da buon turista, lui ci manda cartoline, kitsch.