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Il caso Winslow
Anno: 1999
Regista: David Mamet;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 10-06-1999


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Il caso Winslow
Di David Mamet
Con Nigel Hawthorne, Rebecca Pidgeon, Jeremy Northam, Gemma Jones

Diritti, umani, giustizia, orgoglio. David Mamet, conosciuto al cinema più in veste di sceneggiatore che non di regista, firma un'opera compatta, affilatissima, dove una sceneggiatura perfetta, fatta di dialoghi serrati e nello stesso tempo ambigui e allusivi (ed il rimando a certi romanzi del periodo immediatamente precedente a quello in cui è ambientato il film, come "Orgoglio e pregiudizio", è troppo scoperto per essere casuale, tradisce una letterarietà di fondo che lungi dall'essere un difetto è il punto di forza del film), si accompagna ad una regia calibrata ed attenta al più piccolo dettaglio, ad una recitazione misurata e teatrale, fatta di linguaggio del corpo.

Un ragazzino bagnato dalla testa ai piedi si affaccia a casa Winslow: è Ronnie, il figlio più piccolo. E' depresso e mortificato: è stato espulso dal collegio dopo essere stato accusato (ingiustamente?) di aver rubato un vaglia ad un altro allievo. Il padre del ragazzo, senza dubitare neanche per un istante dell'innocenza del figlio, trascinerà l'intera famiglia in un'avventura giudiziaria che farà discutere tutta l'Inghilterra per parecchi mesi, dove l'unica ad appoggiarlo completamente e' Kate, sua figlia, attivissima femminista, uno splendido personaggio femminile, una donna coraggiosa ed intelligente disposta anche a sacrificare la sua felicità affinché "i diritti prevalgano".

Tutti usciranno cambiati, da questa vicenda. Tutti avranno imparato qualcosa di più, e che alla fine il ragazzo verrà giudicato innocente non farà la vera differenza. Perchè ognuno dei personaggi metterà in gioco tutte le proprie convinzioni e ne uscirà migliore.

Un film molto teatrale, come detto: eppure nello stesso tempo di forte impatto visivo. Isoliamo due scene, che valgono il film. Siamo nel prologo, e si sta brindando al fidanzamento di Kate. C'è un bicchiere in più sul vassoio, la cameriera l'ha messo lì per Ronnie, che però il padre non sa essere tornato. La macchina da presa indugia a lungo sul primissimo piano dei bicchieri, ognuno prende il suo, finché non ne rimane uno solo...
Kate e suo padre si stanno recando da un famosissimo avvocato per incaricarlo di difendere Ronnie. Kate è contraria, ha molti pregiudizi su quell'uomo, si è schierato contro le suffragette. Lei entra nello studio, non lo vede, sente solo la sua voce, e comincia a parlargli del caso, ma freddamente, perché è un uomo che non stima. Poi lui entra nella stanza, si scambiano uno sguardo, e da quel momento quanto avverrà (o non avverrà) in seguito risulta chiarissimo, fino all'ultimo splendido dialogo:

- Continuerà a battersi per il voto alle donne?
- Sir Morton, lei non conosce le donne. La saluto, perchè credo che non ci rivedremo.
- Signorina Winslow, lei non conosce gli uomini.