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FEIXIA AHDA - LA SOCIETA' DEL LOTO ROSSO, di Stan Lai, Taiwan, 1994

Complicatissimo, soprattutto con i dialoghi così serrati da impedire una serena lettura dei sottotitoli, seguire le vicende di un ragazzo che vuole imparare l'arte del "vaulting" (in poche parole il volare, volteggiando come nei film d'azione orientali), vicende che si intrecciano con la storia (forse favola) della "Società del Loto Rosso", una fratellanza che deteneva il segreto del vaulting e che è stata incastrata da un complotto dei comunisti e dei nazionalisti alla fine degli anni '50.

Il regista, che ha anche scritto il film, è bravo a parlare di "segreti" con una buona dose di "understatement", senza premere sull'acceleratore degli effettacci, anzi (forse è la lezione finale) subordinando sostanzialmente i super-poteri ai sentimenti, alla vita quotidiana e all'affabulazione.

Infine, sopravvive solo questo, sopravvive solo Ahda, "il ragazzo volante di Taiwan", ad una pira che distrugge il suo passato, ma non la "storia", appunto.

Strano paese, Taiwan; strana città, Taipei. Una unione un po' schizofrenica di ultra-modernismo e di medicina "tradizionale", tra le cui pieghe ci porta (e in questo senso il film era necessario) proprio il viaggio di Ahda, che giunge talvolta a zone cieche, segreti spaventosi o solo indecifrabili, come l'impressione di trovarsi nel tempo della "Società del Loto Rosso", o in una "red rum" lynchana.