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Epidemic Anno: 1987 Regista: Lars Von Trier; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: Danimarca; Data inserimento nel database: 22-12-1998
Epidemic
Di Lars Von Trier
Con Lars Von Trier, Niels Vorsel, Udo Kier
Strutturato in cinque parti, "Epidemic" è la storia di un regista ed
uno sceneggiatore che lavorano ad un film. Sulla carta, il film è "Epidemic",
storia di un epidemia che decima l'umanità. Nella realtà trattasi
piuttosto de "L'elemento del crimine", e il regista e lo sceneggiatore altri
non sono se non Lars Von Trier e Niels Vorsel.
In questo film c'è tutto sul geniale danese, e il contrario di tutto:
il modo in cui lavora, come sviluppa le idee, come sceglie le inquadrature:
"L'elemento del crimine" ci dice lui stesso che è nato così, elaborando
lo sviluppo drammatico con degli sgorbi di pennarello rigorosamente rossi vergati
sulla parete. E c'è la sua materia, l'ossessione del rosso sangue che
ci accompagna fino alla fine del film, con quell'inquietante scritta che campeggia
in alto a sinistra, l'acqua, l'immagine granulosa, grezza, l'ipnosi, il mondo
che sprofonda a poco a poco.. l'ospedale, la malattia. Qui, è Trier stesso
a contare fino a dieci, a scandire le fasi della storia, ad accompagnarci in
un mondo inquietante e perverso. Trier è l'uomo che uccide con la macchina
da presa, e le analogie con il wendersiano "Lo stato delle cose" sono troppe
e troppo evidenti per essere casuali: siamo sul set di un film, che parla di
un'epidemia e dei sopravissuti alla stessa. In certi casi davvero la mdp è
un'arma, e molto potente.
Come la musica di Wegner, del resto: niente di più adatto per fondersi
con l'urlo finale di chi non sa e non può svegliarsi dall'ipnosi. Quest'uomo
è un genio: basta coglierne lo sguardo, il sorriso appena accenato di
chi si pone, beffardo, di fronte ad una platea ansiosa di ascoltare una storia.
E lui ah, se ne ha di storie da raccontare...
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