NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


The Human Horse
Anno: 2013
Regista: Rosario Simanella; Marco Landini;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 27-08-2015


“Dove cresce il riso.” In un mondo pieno di macchine, di velocità, di corrieri veloci perché si dovrebbe prendere un risciò? Per risparmiare? Per andare lenti? Per ricordare un passato? Per rischiare la vita? Lo presi a Saigon qualche anno fa. Lo feci unicamente per scimmiottare i film di guerra. E, infatti, corsi gli stessi rischi, non erano ripresi i bombardamenti al napal ma perché, nonostante l’agilità, il conduttore spingeva, il minuscolo e indifeso risciò, in mezzo a un traffico impazzito e congestionato. Il mio “horseman” correva come un pazzo mentre io pregavo. In India il governo vuole eliminare i risciò perciò non concede più licenze. Essi rappresentano un mondo passato, la lentezza quando oggi è obbligatorio correre, scattare. È il tema del documentario The Human Horse dei registi Rosario Simanella e Marco Landini presentato alla prima edizione del Pesaro Doc Fest 2015 diretto da Luca Zingaretti. Nei bassifondi, nelle periferie delle città indiane, alcuni uomini continuano a vivere nel passato. Essi trasportano persone e merci correndo solitari e sfidando l’inglobante città, la quale sta crescendo a dismisura: intorno alle strade ci sono delle costruzioni infinite e palazzi in lavorazione. Il film ci mostra gli animati sobborghi, dove la gente litiga per la monnezza: “Sono due giorni che rubate la nostra spazzatura.” Le città sono affollate, ricche di umanità. La povertà costante e interminabile non elimina la sensibilità di chi è abituato a quelle condizioni: “però qui la gente è strana”, infatti, dormono, cucinano, si spidocchiano, allevano animali, vivono in mezzo alla strada. Gli autori puntano sulla confusione per mostrarci la vivacità disordinata delle città. La parte migliore è l’inquadratura carrellata degli Human Horse. Come in una gara di mondiale moto, la MDP è montata sul fianco del risciò. L’uomo corre ripreso angolarmente, è in primo piano mentre la musica batte il ritmo. Viaggia lento e a pochi centimetri migliaia di macchine sfrecciano fregandosene di un resto umano di un’altra epoca ma che ha ancora tanto da insegnarci.